sabato 14 novembre 2015

La storia ai tempi dei social network. Il momento degli stupidi


Il momento degli stupidi è giunto. Dopo i tragici, drammatici e sconvolgenti fatti di ieri sera di Parigi, che hanno visto una delle città più importanti del mondo sotto assedio per una notte intera a causa di otto terroristi senza scrupoli, è arrivato il momento degli stupidi. Cosa c'entrano gli stupidi con questa immane tragedia? Nulla, e quindi dovrebbero cercare di stare zitti in questi momenti, riflettere e cercare di informarsi sull'accaduto, sulle pseudo ragioni, sul contesto geopolitico, sulle religioni, sul Medio Oriente, e invece no, usano i social network per dire la loro scontatissima e piena di ignoranza soluzione, non analisi, ma soluzione, ovviamente drastica.  Ecco, i social network. Questi hanno i loro punti di forza, sono estremamente utili, anche per esempio in questi casi, in cui tramite per esempio Twitter o Facebook si può comunicare, per saperne di più, anche dai diretti interessati, vedi per esempio alcuni che davano l'allarme e descrivevano la situazione da dentro il Bataclan. Si possono leggere commenti da chi ne sa di più, si è potuto addirittura tranquillizzare i parenti e gli amici di quelli che a Parigi ieri sera c'erano davvero, e rischiavano. Tante famiglie col cuore in gola alla ricerca di notizie sono state tranquillizzate con questi mezzi. Ma c'è il rovescio della medaglia. Tutti si sentono in diritto di dire la loro sui social, e fino ad adesso ho dovuto leggere davvero di tutto: radere al suolo l'intero Medio Oriente, gente inneggiante ad Hitler e Mussolini, bombardamenti su Siria, Afghanistan, Palestina, Egitto, Libia, sui Musulmani, sugli Assiro Babilonesi e chi più ne ha più ne metta. Insomma c'è la corsa a chi la spara più grossa, senza saperne niente, senza sapere neanche dov'è precisamente il Medio Oriente, senza saperne la storia, senza sapere da dove viene questa gente che terrorizza l'occidente dall'interno e quali interessi muovono e difendono. Io ovviamente preferisco stare in silenzio, non ho soluzioni, quello che sta succedendo ha dell'assurdo, nessuna spiegazione può dare un senso completo a tutto questo. L'Europa si muove, bombarda e uccide gente in Medio Oriente, da lì partono questi kamikaze che arrivano in Europa e uccidono gente in Europa. Da un punto di vista umano è tutto incomprensibile, fare del male agli altri non dovrebbe avere senso per nessuno, senza distinzione di religione, credo politico, zona di provenienza. In questo caso la soluzione è quella di stare in silenzio, capire e riflettere sul punto in cui l'umanità è arrivata. Pontificare sui social non vi farà fare bella figura con nessuno, anzi, informarsi vi farà una persona migliore. Silenzio. Riflessione. Informazione. Queste sono le tre parole che per adesso per me hanno senso.   

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