sabato 4 aprile 2015

Skagboys


"Corrono troppo, attorno: é una roba che ci accoppa, capo. Cioè, la corsa dei topi eccetera. Stressato se c'hai il lavoro, stressato se non ce l'hai. Tutti che pensano a se stessi, tutti alla gola l'uno all'altro. Solidarietà morta, capito? Lavoro finito, finito tutto, e posti particolari dove andare stanno zero".

Questa citazione presa dal libro "Skagboys" (Tea 2012) di Irvine Welsh, uno dei miei scrittori preferiti, riassume in poche parole quello che ci troviamo a vivere oggi nel 2015 nel nostro amato Bel Paese, dove ormai siamo ridotti (meglio dire, ci hanno ridotti...) ad un tutti contro tutti, senza esclusioni di colpi, solidarietà davvero morta, sembiamo ormai regrediti ai tempi della pietra, dove la sopravvivenza di uno a spese di un altro era la legge prevalente. Nessuno ti aiuta, i parenti ancora peggio degli altri  (un saggio sull'abolizione della parentela lo farò più avanti). Uno dei protagonisti del romanzo, Spud, afferma questa crudele verità dopo essere ormai caduto nella rete della droga, in un momento di perdizione, ma questa frase è lucida, lucidissima. E reale. Sopratutto al giorno d'oggi. Il romanzo è ambientato nella Scozia degli anni '80 (ma potrebbe tranquillamente essere l'Italia di oggi), quando in Gran Bretagna si viveva una situazione molto simile alla nostra, disoccupazione in percentuali altissime, ragazzi che avendo tempo libero tutta la giornata, finivano inesorabilmente per fare "una brutta fine". Consumi di droga alle stelle, l'Hiv che divenne improvvisamente una delle malattie più diffuse al mondo, crisi economica dilagante, poveri allo sbando, ricchi sempre più ricchi, ma che spesse volte facevano la stessa fine dei più poveri... Questo libro secondo me è da leggere soprattutto per questo motivo, perchè in esso possiamo ritrovare moltissime analogie con la situazione dei giorni nostri, dove austerità e disoccupazione giovanile la fanno da padrone. Errori fatti nel passato appena 30 anni fa si ripresentano, sotto altri nomi o altre facce, ma non abbiamo imparato niente da quel periodo, e puntualmente la storia è passata a riscuotere il conto. Fortunatamente ho ancora una famiglia che mi sostenta e mi dà da vivere , altrimenti non credo di poter assicurare che ancora adesso  non avrei avuto gli stessi problemi di un Mark Renton del 1980. Forse sarebbe stato addirittura inevitabile. Per questo mi reputo ancora un ragazzo fortunato (come disse Jovanotti, a proposito, odio la canzone "Sabato",  a me non sembra proprio che tutti i giorni sia sabato, anzi, a me per difficoltà psicologica sembrano tutti lunedì, altro che sabato, sabato è un bel giorno di solito...). Oltre a questo il libro rimane imperdibile per chi ha già letto il capolavoro "Trainspotting" e almeno secondo me, l'ancora più bello, "Porno", uno dei seguiti più belli della storia della letteratura. In questo libro si scoprono molte vicende del passato dei protagonisti che fanno capire al meglio le storie dei quattro negli anni successivi. é sicuramente un approfondimento dei personaggi più che un romanzo a se stante. Poi lo stile di Welsh è assolutamente inimitabile,  tagliente e estremamente reale, come sempre. Certo, per chi dovesse iniziare a leggere Welsh, sicuramente non lo farei iniziare da questo romanzo, ma ovviamente da Trainspotting, Porno, Il Lercio, Colla.  Secondo me capolavori assoluti.  Questo è da leggere, ma per chi vuole completare la trilogia. Ecco, adesso posso anche ritenermi un "critico letterario" (sì sì, gli insulti me li dico da solo, sì...). 

(P.S. questo post è stato scritto in condizioni disagevoli, il pc improvvisamente è diventato a dir poco lento, tipo che una lettera compare  circa 3 secondi dopo aver pigiato il tasto sulla tastiera. Quindi tutti i problemi di scrittura e di linguaggio contorto sono da attribuire al pc, che mi ha causato un esaurimento nervoso piuttosto forte. In questo momento gli sto dando fuoco, se vedete fumo dalle vostre case sono io, ovunque voi siate...) 


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