sabato 25 luglio 2015

Il McDrive, una questione di inciviltà (dei clienti)


Non ho niente contro il McDrive, assolutamente, ma contro quelli che vanno a mangiarci assolutamente sì. Non perché hanno dubbi gusti culinari, ma perché inquinano, almeno nella mia zona. Ognuno sceglie di mangiare quel che vuole, di farlo come vuole, di prendersi la cena e mangiarla ovunque capiti, ma non che appena finito di gustare si gettino tutti i contenitori lungo le strade. Assolutamente no, è una questione di inciviltà assurda. Da quando nella mia zona è stato aperto un McDrive, le buste e i vari contenitori di questo genere vengono lasciati ovunque, soprattutto lungo le strade. é vero che si chiama Mc Drive, cioè passi con l'auto, prendi il cibo attraverso il finestrino, lo mangi in auto ma poi la busta deve restare in auto, la porti a casa e differenzi i rifiuti, proprio come succede con tutto il resto. Il tasso di sporcizia in strada è aumentato del 2000%, possibile non si riesca a tenere una busta in auto per poi portarla casa? Ed è possibile che tutti i clienti del McDrive siano degli incivili? Io non credo, sarà una nicchia, ma molto fastidiosa...Consiglio a McDonald's di scrivere sulle buste di gettare questi rifiuti negli appositi contenitori e prima che mi denunci voglio fargli sapere che non ho niente contro chi mangia quella rob... quel cibo che loro preparano amorevolmente, ma solo contro i loro incivili clienti dal palato fine. Tra noi tutto ok McDò, intesi?

martedì 21 luglio 2015

Fallimenti: domeniche senza calcio.





Ormai il calcio è sull'orlo del fallimento e credo se ne stiano accorgendo tutti. Non è fallito ai massimi livelli, dove bene o male, con qualche eccezione (vedi Parma), le società riescono ancora a tirare avanti grazie a trucchi e stratagemmi vari nei bilanci, con mosse più o meno lecite. Il calcio è fallito a livello minore, dalla B in giù, e più si scende nelle categorie minori e più ci si rende conto di come ormai il calcio non sia più sostenibile. Moltissime squadre fallite in C, altrettante in D, per non parlare di Eccellenza e Promozione, ormai decimate. Vi racconto questo perché il calcio nella mia città è appena scomparso. La società principale non si è iscritta al campionato per mancanza di fondi. Secondo alcune statistiche era dalla stagione 85-86 che la squadra della mia città non si iscriveva al campionato. Ed io all'incirca la seguo da vent'anni almeno, se non di più e infatti non ricordavo una situazione del genere. Il prossimo anno una cittadina di 25000 abitanti non sarà rappresentata in nessuna categoria calcistica, quindi si susseguiranno una serie di domeniche senza calcio, una situazione anomala da trent'anni a questa parte. Ma d'altronde in una piccola cittadina in fallimento, che viene da due anni di commissariamento e un abbandono di cultura, sport, ambiente e territorio da far paura, cosa ci si poteva aspettare? Niente di meglio. La squadra gioca in uno stadio inaugurato durante il periodo fascista e che non è stato mai rimodernato in quasi novant'anni di storia. Lo ritroviamo così com'è, ormai diventato un reperto storico-archeologico. Qui segnò il primo gol un certo Silvio Piola con la maglia della Lazio, in un'amichevole che inaugurava l'impianto, ai tempi credo modernissimo. Qui giocò anche Francesco Totti un'amichevole con la nazionale militare. Qui si giocarono partite relativamente importanti in Serie D, giocatori di prestigio hanno calcato quell'erba, ormai ingiallita e cresciuta a sprazzi, non più curata. Quest'anno di mancata competizione sancirà il decadimento definitivo di questa struttura. Le due curve sono chiuse da anni perché inagibili, le tribune sono fatte di gradoni di cemento pericolosissimi, se ti distrai e cadi potresti farti male sul serio. La tribuna coperto da ferro arrugginito e ormai malandato e che fortunatamente non è mai ceduta, sintomo di un lavoro ben fatto, non so ormai quanti anni fa... Rifiuti ovunque e reti vecchie e bucate fanno il resto. Questo succede nella mia città, ma credo succeda già in moltissimi altri posti e quello stadio malandato è il sintomo e il simbolo di un paese che mano a mano si lascia un po' andare, che ormai non sa più dove mettere le mani per quanti problemi ha da risolvere, e lo sport è uno di questi. Il calcio sta fallendo, ma non per i più ricchi, ma per i più umili, per calciatori che guadagnano come o meno di un operaio e sopratutto per gli appassionati di tantissime città che si ritroveranno ancora e per molto tempo domeniche senza calcio. E solo un vero appassionato sa cosa significa.
Del calcio nella mia città ne parlo anche qui: 

giovedì 16 luglio 2015

Che caldo! Ad esempio a me piacciono autunno e primavera.


Che caldo! In questi giorni certamente non avrete mai ascoltato questa frase, la gente ormai è indemoniata, non dorme, piglia pesci solo chi va a pesca e è inutile negare che questa afa insopportabile ci opprime la mente, la voglia, i pensieri. E infatti da quando c'è questa calura, non ho più scritto sul blog, anche perché anche i più disoccupati di tutti hanno i loro impegni e a volte trovare tempo per scrivere queste due baggianate è difficile. Che caldo! 37 gradi sono pur sempre una bella temperatura, l'estate scorsa fortunatamente non si sono toccati questi picchi e quindi siamo stati piuttosto bene. Quest'anno non sono ancora andato al mare, prima per impegni vari e adesso perché sinceramente di andarmi a brustolire sotto il sole cocente non ne ho la minima voglia. Anche le ricerche del lavoro al momento sono piuttosto blande, i siti di ricerca lavoro non danno mai nessun risultato, i curricula portati a mano poco tempo neanche, le conoscenze d'estate sono in vacanza, o comunque sono preda del caldo. Quindi è tutto stantio e fermo così com'era. Che caldo però! D'estate comunque il disoccupato si sente meno solo, tutti hanno un periodo di ferie, quindi anche noi in un certo senso possiamo considerarci in ferie. Così con questa illusione andremo avanti fino ad agosto, quando poi ci riaccorgeremo che gli altri rientreranno al lavoro, noi staremo sempre a casa. Certo, con temperature più basse si ragiona meglio, si dorme meglio e ci si impegna di più nella ricerca del lavoro, ma i risultati purtroppo tardano troppo ad arrivare. Che caldo cribbio! Ecco, per parlare di cose serie vi dico che personalmente a me piacciono le stagioni di mezzo, quelle in cui non c'è caldo asfissiante e non c'è il freddo ghiacciante, primavera e autunno io li farei durare tutto l'anno. C'è sempre un clima poetico di cambiamento, di qualcosa che sta per arrivare, dell'aria che cambia, se ne sentono gli odori, si vedono i colori della natura cangiare (licenza poetica), due stagioni fini e magiche. Temperature nella media, forse qualche pioggia di troppo, ma cosa c'è di meglio di una bella pioggerellina per esempio quando si è al sicuro dentro una casa, dentro un negozio, dentro una macchina. In definitiva posso dire che non mi piacciono assolutamente gli estremi, li odio. Con il troppo caldo e il troppo freddo è difficile respirare, stare lucidi, sicuri, tranquilli, educati, gentili ed attivi. é tutto tremendamente più difficile e complicato. Ci si azzanna tra di noi, ci si risponde male, si dorme poco. Anche se in una ipotetica classifica metterei al primo posto per odio il troppo caldo, mentre al secondo tempo il troppo freddo. Perché il troppo freddo è rimediabile con un bel fuocherello acceso, i meno romantici termosifoni, un bel maglione caldo, una bella coperta pesante. è rimediabile. Il caldo molto meno, a meno che non si tiene il condizionatore acceso 24 ore su 24 per regalare millanta euro al fornitore di energia... Che caldo! Insomma sono tornato a scrivere per tediarvi con questa questione del caldo, mi raccomando, come non vi avrà detto nessuno fino ad ora, bevete molto, accendente i ventilatori, mangiate tanta frutta, liquidi, qualunque cosa, pochi alcolici, azionate i ventagli, i quaderni, i libri, e tutto quello che volete. Ve lo raccomandano ad ogni minuto del giorno. Ma non vi preoccupate, passerà quest'emergenza caldo e tra poco ricomincerà un'altra emergenza. Freddo, omicidi, lavoro, clandestini, rifugiati. La tv avrà sempre un'emergenza pronta. Vi do appuntamento alla prossima, che caldo!