giovedì 24 dicembre 2015

Siamo tutti Marco Giampaolo


A chi non è capitato di non veder riconosciuti i propri meriti? Prima o poi accade a tutti, a chi più a chi meno, a chi per un solo episodio, ad altri per una vita intera. Per questo oggi, giorno della Vigilia di Natale grido: Siamo tutti Marco Giampaolo! Sì perché mi sembra che si abbia difficoltà in generale, mezzi di comunicazione in primis, a dare i meriti a chi ne ha, e cioè all'allenatore che allena forse uno degli organici più modesti della serie A, ma che è stato capace di raccogliere bene 27 punti in campionato, uno in meno del Milan, solo cinque in meno della Juve finalista di Champions. Quando si parla di Empoli mi sembra che si parli di tutto, meno che di chi la guida. Avrà qualche merito quest'uomo? Perché l'anno scorso era l'Empoli di Sarri e quest'anno è solo l'Empoli? Nulla contro Sarri, che si sta rivelando tecnico capace anche ad altitudini diverse, ma un anno fa si parlava di un Empoli dei miracoli che aveva molti punti in meno dell'attuale, di un allenatore in rampa di lancio verso una big, di un gioco spumeggiante e spettacolare. Oggi Giampaolo viene ricordato poco, non viene celebrato, nessuno lo proclama eroe nazionale. Forse non ha un buon procuratore? Forse è modesto lui? Non ha il cosiddetto phisique du role? A me sembra anche decisamente più bello di Sarri, più presentabile esteticamente...
Scherzi a parte l'Empoli gioca benissimo, ha un'organizzazione invidiabile, un'ottima difesa, un Saponara strepitoso, un Maccarone ancora sugli scudi, gente che lotta, in casa e fuori. Ieri la Serie A Tim pubblicava un post sui segreti dell'Empoli, senza mai nominare l'allenatore. Sarà un segreto anche quello... 
Insomma in tutti i campi c'è chi gode di fama e pubblicità e chi deve trovarsi la strada da solo, lavorando con serenità e discrezione. Marco Giampaolo sarà uno di questi, speriamo che prima di giugno qualcuno si accorga di questo tecnico, capace e modesto allo stesso tempo. Monitorerò la situazione. Intanto: 

BUON NATALE A TUTTI!

sabato 12 dicembre 2015

La prova del nove per la Viola


La Fiorentina, la squadra che secondo me pratica il più bel calcio d'Italia, è giunta alla prova del nove. La trasferta di Torino contro la Juventus ci dirà se abbiamo a che fare con una grandissima squadra che può lottare per lo scudetto fino a giugno, o se stiamo parlando di una squadra forte ma che più che a un piazzamento onorevole non può aspirare. Sono queste le partite che ci dicono quanto è forte una squadra soprattutto a livello caratteriale, in quanto a livello di gioco la viola ha già superato tutti gli esami. La squadra di Firenze è a un solo punto dalla vetta, ha superato brillantemente a livello di gioco la trasferte di Napoli e Milano con l'Inter e la partita con la Roma. Partita davvero emblematica, la Roma in quel caso vinse la partita ma si dimostrò nettamente inferiore alla Fiorentina a livello di gioco, sfoderando un contropiede letale ma nulla più. Poi alla lunga la Roma ha confermato di non essere ancora una grandissima squadra e naviga nelle difficoltà, mentre la Fiorentina ha avanzato brillantemente in Europa League, e stazionando stabilmente al vertice. Quindi a volte bisognerebbe non soffermarsi solo sul punteggio, ma guardare ed analizzare anche il livello di gioco espresso e tutte le statistiche della partita per leggerla meglio. Anche l'Europa League è stata una bella prova di maturità, seppure in un girone non difficilissimo, recuperare comunque la qualificazione con serietà e impegno dopo due sconfitte casalinghe, ha comunque un significato importante. Ma questa trasferta di Torino, storicamente molto sentita, è la vera e propria prova del nove per la squadra del sorprendente Paulo Sousa, tecnico capace, sempre misurato e molto filosofeggiante quando parla.  Un tecnico di carattere ma anche di un certo livello intellettuale. Per concludere, sarebbe davvero fondamentale per la Fiorentina confermarsi su un campo storicamente ostico e difficile come quello di Torino, contro una squadra solida e forte, ma che gioca un calcio ancora al di sotto delle sue possibilità, vince ma ancora non convince. Quella di domani sarà una sfida importantissima per entrambi, ma per la Fiorentina attendiamo risposte caratteriali. Se ci saranno, Firenze potrà sognare in grande. 

martedì 8 dicembre 2015

La perdita della spensieratezza


C'è un momento nella vita in cui si perde la serenità, la spensieratezza,. Si diventa maturi, più consapevoli di quello che ci circonda, di quello che ci succede, dei problemi. Ma la maturità è necessariamente un bene? Io credo di no. La maturità ci porta a capire a fondo le difficoltà della vita, gli ostacoli, i tanti momenti di dolore che il futuro ci riserverà, le montagne che abbiamo da scalare per essere felici. La spensieratezza del bambino, non la si recupererà più, tranne che in alcuni, sporadici, velocissimi e intensi momenti di pura gioia, quando si riesce per un attimo a dimenticare tutto e vivere quel momento come se si fosse la persona più felice del mondo. Si arriva ad una certa età immersi in un mondo ovattato, ideale, troppo diverso da quello reale, tanto che ognuno è portato a sognare cose impossibili da raggiungere, perché poi con l'età adulta ci si scontra con la vera realtà, e non è una bella cosa. La mia esperienza personale mi fa dire che questo mondo irreale finisce con l'esame di maturità. Da quel punto in poi ti rendi conti che il mondo che hai vissuto è un mondo ideale, ma che probabilmente difficilmente si ritroverà. I genitori ci fanno vivere lontano dalle preoccupazioni, dalle tristezze, da qualsiasi difficoltà, e questo non necessariamente è un bene. Si diventa adulti tardi ed il risultato è quello di plasmare persone poco pronte alle vere difficoltà della vita, e quasi incapaci di reagire. I genitori parano tutto quello che c'è di brutto nella vita, soffrono nel vederci in difficoltà, ma probabilmente non fanno il nostro bene, anzi, non ci preparano nel modo giusto alla vita, ad affrontare le difficoltà enormi che poi ci si troveranno di fronte. Solo chi riesce a mantenere questa fanciullezza interiore sembra continuare a vivere bene, senza pensare a niente, con superficialità. Anche se il loro scontro con la realtà potrebbe essere ancora più duro e traumatico. Questa è la mia esperienza personale che incrociata con molte altre mi fanno concludere così, ovviamente ci saranno esperienza diverse di adolescenze difficili, storie difficili sin dall'inizio, non è un generalizzare, però in molti li trovo così, inadeguati a questo mondo difficile e complesso. Così dobbiamo reinventarci, riplasmarci, tirare fuori il carattere e lottare. Solo così ne usciremo vincitori contro tutto e tutti, con l'aiuto di nessuno. Solo dentro ognuno di noi c'è la forza per fare di noi un vincente nella vita. Andiamo.

mercoledì 25 novembre 2015

I nuovi emarginati: i laureati


Ieri è stato diffuso un rapporto, secondo cui i laureati in Italia sarebbero in drastica diminuzione, a braccetto con le iscrizioni che sono sempre meno. Io un'idea sul perché ce l'ho e la espongo. I laureati sono ad oggi una categoria emarginata, in perenne attesa. Preso il fatidico "pezzo di carta" il laureato si trova di fronte all'incertezza e alla perenne difficoltà a spenderlo, quella fatidica pergamena riesce a stare in bella mostra sul muro della camera da pranzo. Ottimo arredo, senza dubbio. Per esperienza personale conosco decine di ragazzi in questa situazione, ragazzi che sono la peggior pubblicità che l'università possa avere. Il loro passaparola nei confronti dell'università è poco lusinghiero, anzi, negativo. Se qualcuno mi chiede un consiglio sul frequentare o meno un'università, io, in linea di massima lo sconsiglio. Non ho avuto alcun vantaggio né dalla triennale, né dalla magistrale, anzi, ho potuto constatare addirittura un effetto contrario. Nel senso che i posti che ci sono adesso nella mia zona ma in Italia in generale, sono poco qualificati, e chi è laureato, non viene accettato facilmente per questi posti, perché lo si dovrebbe pagare di più. Per i datori di lavoro tanto vale assumere un diplomato, meno costoso e secondo loro meno esigente. Quindi chi vuole fare un mestiere "normale", come cassiere, commesso o altro, non viene preso in considerazione, mentre i diplomati assolutamente sì. Se tornassi indietro, difficilmente percorrerei nuovamente questa strada, ma anzi, comincerei a lavorare, più di dieci anni fa un posto lo avrei trovato, e a questo punto mi sarei trovato una professione, una lunga esperienza e via dicendo. Con l'università ho solo perso tempo. Questo è il pensiero di tutti i laureati disoccupati per anni o sotto pagati. Perché se poi si devono iniziare a svolgere quelle attività per le quali si è formati, che sia un giornalista, un avvocato o un commercialista, le paghe iniziali sono nulle o bassissime, così come l'indipendenza economica dalla famiglia di origine è sempre più un'utopia. Ogni qual volta qualcuno mi chiede se iniziare un corso universitario, io lo sconsiglio. Non c'è al momento alcun vantaggio, ma più non si è qualificato e più si trovano posti di lavoro da occupare. Questa è la cruda realtà italiana, che piaccia o meno. Secondo me la qualità degli atenei, l'organizzazione e altro sono aspetti secondari rispetto agli inesistenti sbocchi dopo il lungo e faticoso percorso universitario. Sui libri ho imparato a ragionare, ad avere vedute più ampie, a conoscere il mondo, a capire cose e a comprendere il mondo che ci circonda. Ma cosa ci faccio ad un cervello più sviluppato senza un'occupazione? Laureati emarginati falliti. Stop. 

sabato 21 novembre 2015

Torna la Serie A, il punto dopo 12 partite


Dopo un 12 giornate di campionato, si può cominciare tranquillamente a fare un primo "bilancino", per vedere chi non ha tradito le aspettative, chi ha deluso e chi sta facendo il campionato che doveva fare. Questo era un post che dovevo scrivere durante la pausa, ma cause più importanti ed impegni vari mi hanno impedito di trattare un argomento così leggero e insignificante mentre c'erano e purtroppo ci sono ancora moltissimi argomenti molto più seri e interessanti, ma non sono qui a fare trattati di storia, geografia o altro come ultimamente ognuno si sente legittimato a fare. Io non me la sento e quindi parlo di calcio. 

Le sorprese

Prima fra tutte, la Fiorentina. Chi la avrebbe pronosticata come capo classifica dopo 12 giornate di campionato? Nessuno. Gioco brillante, veloce, possesso palla, fantasia, tanti gol: è questa la Fiorentina di Paulo Sousa, che ha solo accusato qualche leggero passaggio a vuoto, ma in tutte le partite, compresa la sconfitta casalinga contro la Roma, ha messo tutti sotto a livello di gioco. Al momento nessuno è riuscita a contrastare questo tipo di calcio, molto bello e divertente da vedere. Chapeau.

Anche l'altra capolista, l'Inter, la si può annoverare tra le sorprese. Senza un gioco spumeggiante, ma con un'organizzazione e una difesa granitica, la squadra di Milano ha raccolto moltissimo, segnando pochissimo e subendo pochissimo, esclusa la quaterna presa dalla Fiorentina. Potrà andare avanti una squadra vincendo sempre 1-0? Migliorerà il gioco? Lo scopriremo solo vivendo diceva Battisti. Se migliorerà allora saranno guai maggiori per tutti. Granitici.

Terza sorpresa il Sassuolo, anche se ormai, al terzo anno di serie A, la squadra di Di Francesco comincia a non esserlo più. Bel gioco, giovani interessanti, zona Uefa conquistata. Riuscirà a mantenere questo andamento fino alla fine? Se sì allora un posto in Europa è possibile. Freschi. 

Altra sorpresa, almeno per me, è l'Atalanta di Edy Reja che in 12 giornate ha conquistato la bellezza di 18 punti, quasi la metà di quelli che serviranno per la salvezza. Si può quasi parlare di obiettivo raggiunto. E poi avete visto la partita a San Siro contro il Milan? Secondo tempo fantastico e vittoria sfiorata. Salvi.

Ulteriore sorpresa è l'Empoli di Gianpaolo, sinceramente non credevo potesse giocare ancora così bene dopo la partenza di Sarri, 14 punti sono già un bel bottino, con un Saponara stratosferico, anche se quando è mancato non sembra che la squadra ne abbia risentito. Conferma. 

Inserirei in questa fascia anche il Frosinone di Stellone, dopo quattro sconfitte iniziali non sarebbe stato facile per nessuno riprendere la marcia e conquistare 11 punti che la tengono in piena lotta salvezza, con una rosa tutt'altro che eccelsa. In casa la squadra è da salvezza, fuori decisamente no. Casalinghi. 

Le delusioni

Non si può non partire dalla squadra campione d'Italia, la Juventus, 18 punti in 12 giornate non è proprio quello che ci si aspettava dalla squadra di Allegri. La squadra non ha saputo, a ragione, ancora assorbire le partenze di tre pezzi da novanta come Vidal, Pirlo e Tevez ed ha incontrato eccessive difficoltà all'inizio del campionato. Ovviamente la ritroveremo in lotta per i primi posti in campionato alla fine dell'anno, ma nel frattempo la delusione c'è. Letargici. 

Altra delusione tra le grandi è la Lazio di Pioli, quest'anno fa molta fatica la squadra a carburare, sembra disorganizzata, con distanze siderali tra i reparti, un Marchetti a dir poco deludente. Per il momento il tecnico è stato incapace di far brillare, se non a sprazzi, due grandi talenti come Felipe Anderson e Keita. Sfilacciati. 

Anche la Sampdoria può essere inserita tra le delusioni. Con Zenga subito in bilico sin dalla prima partita, un Cassano imbolsito e un'attitudine troppo difensiva, la squadra di Genova per il momento non ha saputo mettere a frutto la vena realizzativa di Eder, imprendibile quest'anno. Miglioreranno le cose con il nuovo allenatore? Vedremo. Speranza. 

Tra le delusioni va a finire anche la squadra di Genova, 13 punti in 12 partite, ruolino casalingo accettabile, trasferte indigeste. In piena lotta per non retrocedere, saprà Gasperini migliorare questa squadra? A livello societario che succede? Pasticcioni. 

Come non inserire in questa categoria anche l'Udinese? Una delle più brutte e povere di talento degli ultimi anni. Di Natale sembra aver esaurito la sua verve realizzativa, pochi giovani di valore, gioco così così. Non sarà facile per Colantuono. Invecchiati. 

The last but not the least, come dicono quelli bravi, (ehm, grazie), il Verona di Mandorlini, quasi stessa squadra dello scorso anno, con un Pazzini in più ma con i gol di Toni in meno, che è sembrata una mancanza gravissima per la squadra. Gioco brutto, grinta assente, enormi difficoltà. Riuscirà Mandorlini ha salvare la sua panchina ancora per molto? Vedovi (di Toni). 

Le conferme

Tra le conferme, e cioè chi sta rispettando il proprio cammino come prevedibile, inseriamo senza dubbio la Roma, a solo un punto dalla vetta. Ricominciare senza Gervinho e Salah sarà molto difficile per la squadra della capitale, che dovrà imparare a difendere meglio e a gestire le partite senza che sembri essere su un otto volante, soprattutto in Champions. Pazzi.

Buono anche il campionato del Napoli, a due punti dalla vetta, con un Sarri in più. La squadra ha subito digerito il cambio di allenatore, abbracciando i dettami del nuovi mister. D'altronde Benitez aveva fatto il suo tempo. Insigne e Higuain strepitosi, il secondo miglior gioco della serie A. Rinati.

Sufficiente il campionato del Milan, a 7 punti dalla vetta, a 5 dal terzo posto. Non una grande classifica, non un grande gioco, la squadra al momento è troppo discontinua e dipende totalmente da Jack Bonaventura. Chi l'avrebbe mai detto? Discontinui. 

Il Torino conferma appieno le sue caratteristiche, 3-5-2 marchio di fabbrica di Ventura, qualche sconfitta di troppo, ottimi giocatori in mostra come Baselli, scommessa vinta dalla società granata, ma al momento troppi su e giù. Altalenanti. 

Il Palermo è leggermente al di sotto delle attese, senza Dybala era prevedibile raccogliere qualche punto in meno, ma i 14 conquistati non giustificano affatto l'esonero di Iachini da parte di Zamparini. L'aggettivo è per lui, non per la squadra. Incomprensibile. 

Il Chievo, dopo un inizio al di sopra delle proprie possibilità, è notevolmente calato e si è assestato in fondo alla classifica. Servirà una cura rigenerante per tornare la squadra di inizio campionato, forse la sosta gli avrà fatto bene. Appannati. 

Il Bologna, dopo un inizio disastroso, con Donadoni è tornata a combattere, a giocare e a esprimere un calcio buono. Rossi tra i calciatori aveva ormai fatto il suo tempo. Rigenerati. 

Ultima in tutti i sensi il Carpi di Castori, sollevato dall'incarico proprio quando stavano arrivando delle partite abbordabili da giocare. Scelta infelice della società. Servirà una svolta per tornare a lottare come ad inizio campionato. Attesi. 

Godetevi il campionato, nonostante questo brutto periodo storico. Ce la possiamo fare. Speranzoso.  

sabato 14 novembre 2015

La storia ai tempi dei social network. Il momento degli stupidi


Il momento degli stupidi è giunto. Dopo i tragici, drammatici e sconvolgenti fatti di ieri sera di Parigi, che hanno visto una delle città più importanti del mondo sotto assedio per una notte intera a causa di otto terroristi senza scrupoli, è arrivato il momento degli stupidi. Cosa c'entrano gli stupidi con questa immane tragedia? Nulla, e quindi dovrebbero cercare di stare zitti in questi momenti, riflettere e cercare di informarsi sull'accaduto, sulle pseudo ragioni, sul contesto geopolitico, sulle religioni, sul Medio Oriente, e invece no, usano i social network per dire la loro scontatissima e piena di ignoranza soluzione, non analisi, ma soluzione, ovviamente drastica.  Ecco, i social network. Questi hanno i loro punti di forza, sono estremamente utili, anche per esempio in questi casi, in cui tramite per esempio Twitter o Facebook si può comunicare, per saperne di più, anche dai diretti interessati, vedi per esempio alcuni che davano l'allarme e descrivevano la situazione da dentro il Bataclan. Si possono leggere commenti da chi ne sa di più, si è potuto addirittura tranquillizzare i parenti e gli amici di quelli che a Parigi ieri sera c'erano davvero, e rischiavano. Tante famiglie col cuore in gola alla ricerca di notizie sono state tranquillizzate con questi mezzi. Ma c'è il rovescio della medaglia. Tutti si sentono in diritto di dire la loro sui social, e fino ad adesso ho dovuto leggere davvero di tutto: radere al suolo l'intero Medio Oriente, gente inneggiante ad Hitler e Mussolini, bombardamenti su Siria, Afghanistan, Palestina, Egitto, Libia, sui Musulmani, sugli Assiro Babilonesi e chi più ne ha più ne metta. Insomma c'è la corsa a chi la spara più grossa, senza saperne niente, senza sapere neanche dov'è precisamente il Medio Oriente, senza saperne la storia, senza sapere da dove viene questa gente che terrorizza l'occidente dall'interno e quali interessi muovono e difendono. Io ovviamente preferisco stare in silenzio, non ho soluzioni, quello che sta succedendo ha dell'assurdo, nessuna spiegazione può dare un senso completo a tutto questo. L'Europa si muove, bombarda e uccide gente in Medio Oriente, da lì partono questi kamikaze che arrivano in Europa e uccidono gente in Europa. Da un punto di vista umano è tutto incomprensibile, fare del male agli altri non dovrebbe avere senso per nessuno, senza distinzione di religione, credo politico, zona di provenienza. In questo caso la soluzione è quella di stare in silenzio, capire e riflettere sul punto in cui l'umanità è arrivata. Pontificare sui social non vi farà fare bella figura con nessuno, anzi, informarsi vi farà una persona migliore. Silenzio. Riflessione. Informazione. Queste sono le tre parole che per adesso per me hanno senso.   

giovedì 12 novembre 2015

The following, (giustamente) dopo tre stagioni si conclude definitivamente (o no?)


+++ è bene sottolineare che questo articolo sulla serie The Following contiene spoiler sulla terza e ultima stagione, quindi se ancora dovete vederla chiudete immediatamente la pagina!+++

La serie tv americana The Following dopo tre stagioni chiude i battenti. Da fan della serie tiro un sospiro di sollievo e dico che fortunatamente la Fox ha deciso di non rinnovare la serie per un'altra stagione, evitando l'allungamento di un brodo che stava diventando fin troppo scialacquato. E vi spiego perché. Prima ragione e sicuramente la più determinate: viene a mancare il "cattivo" principale, quel Joe Carrol che James Purefoy interpretava magnificamente. Dopo la sua esecuzione, la serie, incentrata su questo personaggio malvagio, ossessionato da Edgar Allan Poe, non ha più motivo di andare avanti. Non può esistere un grande eroe positivo senza un malvagio e affascinante eroe negativo. Nella terza serie si sono alternati diversi personaggi negativi, tutti buoni, ma non eccellenti come Joe Carrol. Ryan Hardy, un fantastico Kevin Bacon, si è trovato ad affrontare diverse minacce, ma nessuna così inquietante e affascinante come Joe Carrol. Quindi andare avanti solo per andare avanti, non ha alcun senso, e anzi, forse la serie andava chiusa dopo la seconda stagione. Nella terza si sono trovati diversi espedienti per andare avanti, tutti non troppo convincenti. La serie ritrova i picchi di eccellenza solo quando riappare Joe Carrol e perde definitivamente tutta la sua forza proprio dopo la sua morte. Per me giusto non andare avanti. Complicare la storia senza convincere non avrebbe giovato a nessuno. 
Anche se il finale di stagione, non troppo convincente come il resto della serie, è rimasto ancora aperto, con un cattivo ancora in libertà e con Ryan Hardy che decide di sparire. Volendo si potrebbe sempre riprendere la storia, ma può funzionare anche come finale definitivo. 
Per tre stagioni The Following è stato un grande intrattenimento, fantastica e estremamente affascinante la prima serie, buona e forse troppo sanguinaria la seconda, appena sufficiente la terza,. Di certo chi l'ha vissuta per tre stagioni la ricorderà con piacere, due grandi attori come James Purefoy e Kevin Bacon, hanno prestato il volto a due personaggi estremamente affascinanti e a ognuno a modo suo malvagi, perché alla fine, non c'è un vero buono nella storia, il poliziotto Ryan Hardy non era personaggio che aveva molti più scrupoli dei vari killer di turno. 
Direi quindi in conclusione che è bene che finisca qui, a meno che qualcuno non abbia idee interessanti per farla proseguire. I follower aspetteranno, anche se solo per storie davvero coinvolgenti ed entusiasmanti come nelle prime due stagioni. Sostituire Joe Carrol non sarà impresa facile per nessuno. 


domenica 1 novembre 2015

L'imperfezione vincente dell'Inter


L'Inter è una squadra palesemente imperfetta. Manca di un gioco convincente ed ha dei giocatori altrettanto imperfetti e pieni di lacune, vedi Fredy Guarin, a cui dedicherò un post apposito di psicologia applicata al calcio. Ma è una squadra vincente, almeno per il momento, ed ha ampi margini di miglioramento, e questo forse dovrebbe cominciare a preoccupare gli avversari. Inoltre ha un tecnico capace, e che ieri sera nel corso di un big match importantissimo, fa sedere in panchina il capitano e goleador nonché stella assoluta della squadra, e inserisce dal primo minuto Nagatomo, alla seconda presenza stagionale, e D'Ambrosio, addirittura alla prima senza alcun minuto giocato. Ovviamente tutti gli interisti hanno calcisticamente imprecato pensando a chissà quale sciagura e invece ha avuto ragione lui. Nagatomo e D'Ambrosio hanno tenuto botta contro Gervinho e Salah, due dei punti di forza assoluti della Roma, che solo qualche giorno fa hanno scherzato con la difesa della Fiorentina... Punto di forza della squadra è indiscutibilmente la difesa, capace di non subire gol in diverse occasioni, anche contro squadre come Juventus e Roma. Una sola grossa imbarcata presa contro la Fiorentina, ben quattro gol subiti in una sola serata e poi molti "clean sheet" all'attivo. Merito ovviamente del portiere, Handanovic, capace ieri sera di quattro parate in 2 secondi ma, a proposito di imperfezione, capace anche di regalare due gol alla Fiorentina (ampiamente poi ripagati ieri sera e all'ultimo minuto nella parata su Destro). Difesa tutta nuova e con un leader lento, calmo, silenzioso e preciso come Joao Miranda, vero pilastro capace di dare sicurezza alla difesa e di guidarla senza sbavature. Questo giocatore secondo me fa davvero la differenza dietro. Calma in ogni situazione, sa sempre quello che fare, forte di testa, implacabile nell'uno contro uno, insomma quel difensore che serviva all'Inter per recuperare le incredibili amnesie dello scorso campionato. Affianco a lui uno che diventerà un fortissimo difensore come Murillo, sulle fasce quattro terzini senza titolarità, ognuno imperfetto a modo suo ma capaci di reggere bene anche big match  come quelli di ieri sera senza grosse sbavature (vedi Nagatomo quasi perfetto durante tutto il match alla fine cerca di regalare un assist vincente a Gervinho). Importantissime anche le figure di Melo e Medel, davanti alla difesa due sicurezze, tanto che una volta che la squadra è rimasta senza ha sofferto moltissimo. Davanti c'è molto da fare, il gioco latita, le conclusioni a rete poche, le azioni pericolose si contano sulle dita di una mano per tutte le undici partite. E d'altronde, una squadra che vince 6 partite su 11 per 1-0 denota una compattezza invidiabile ma anche una mancanza di pericolosità preoccupante. Probabilmente non è ancora una squadra da scudetto, ma gli avversari farebbero bene a preoccuparsi, visto che ha ampi margini di miglioramento nel reparto offensivo e nel palleggio. E se questi miglioramenti si concretizzassero? Sarà il tempo a dircelo. Intanto l'imperfezione ha portato 24 punti e la testa della classifica. Niente male. 

martedì 27 ottobre 2015

Scontro Marquez-Rossi: siamo tutti un po' faziosi


Premetto che non sono un esperto di motociclismo. L'ho sempre seguito, anche e soprattutto grazie a Valentino Rossi, ma non posso giudicare l'incidente da un punto di vista tecnico, non so attribuire le colpe al 100%, anche se il calcetto di Vale a Marquez sembra piuttosto evidente. Principalmente credo che stare lì in moto e stare sul divano a guardare la gara, è decisamente diverso, ovvio che se uno dall'inizio ti si incolla e ti molesta per tutta la gara, può anche venirti il nervosismo e quindi decidi che lo vuoi vedere rotolare per terra. Chi sono io per giudicare questi comportamenti quando mi danno fastidio quegli automobilisti che ti si attaccano dietro e ti tallonano da vicino quando in una via normale non ce ne sarebbe assolutamente il bisogno? Quante volte, ho pensato (senza mai farlo) di inchiodare la macchina e farmi tamponare per riscuotere dall'assicurazione? Ovvio che questa frenata improvvisa corrisponde al calcetto di Rossi, se lo avessi fatto. Quindi tra il pensare e il fare ci passa molto, ma in questo caso Valentino ha fatto, anche se lui dice di no, quindi bisognerà pur dargli credito. Insomma, dare un calcio ad uno in moto lo trovo sbagliato, però la psicologia non è così semplice da decifrare, se non si è in quella situazione non si può giudicare nella stessa misura di quando si è seduti sul divano. Però di certo ho scoperto con questa vicenda che la faziosità esiste in tutti gli sport e più in generale in tutti gli ambiti della nostra vita. Se il calcetto lo avesse dato Marquez a Rossi apriti cielo! Lo avremmo voluto crocifiggere all'istante, mentre adesso si cerca in qualche modo di trovare una spiegazione, un appiglio, screditare Marquez, screditare Lorenzo o chi più ne ha più ne metta. Di certo Rossi, esponendosi come ha fatto in conferenza stampa, denunciando il complotto, non ha particolarmente ammorbidito gli animi, anzi. Però è pur vero che io gli credo, secondo me c'è stato un accordo verbale tra i due spagnoli che Rossi ha saputo ed ha voluto dichiarare per evitare si compisse. Questo non ha aiutato il clima a distendersi ma avrà ancor di più infastidito e fomentato Marquez nel rompergli le scatole, essendo ancora un ragazzino con poco giudizio. Stento a credere che Valentino, dopo 9 mondiali vinti, centinaia di podi e gare alle spalle all'improvviso inventi un complotto e si senta accerchiato. Su questa alleanza non ho dubbi, come non ho dubbi che se il calcetto è stato dato volontariamente, Rossi ha sbagliato, e anche di grosso, anche perché ha fatto male solo a se stesso, rendendo l'ultima gara a dir poco complicata e infuocata e complicando di molto la corsa al decimo titolo. Ora sinceramente per una leggenda come Rossi, vincere o no un decimo mondiale, non cambierebbe il suo essere leggendario, quindi come va va. Anzi, se dovesse vincere questa faccenda lo renderebbe  ancora più leggendario. Ma sta di fatto che la faziosità esiste in tutti gli ambiti della vita e in tutti gli sport, nessuno mi venga a dire che i tifosi del calcio, i calciatori e dirigenti vari istigano e hanno comportamenti vergognosi, perché vedo comunque che gli altri sport non sono assolutamente da meno. Due piloti di due squadre diverse si accordano per far vincere uno, l'altro scalcia e reagisce in corsa buttando fuori il rivale, il terzo piange in ogni dove per far squalificare lo scalciante e vincere più facilmente il mondiale. Comportamento da campioni? Molto diversi dal mondo calcistico? Non credo. Quando si arriva ad una certo livello di competizione, purtroppo la ragione e la capacità di giudizio si annebbia e si fanno cose che non si dovrebbero fare, di qualunque sport o ambito della vita si tratti. C'est la vie! Per me sono tutti colpevoli, nessun assolto. E per domenica, forza Valentino!

venerdì 23 ottobre 2015

Odio lo spezzatino nel week end.




Questo non è un articolo sulle mie preferenze culinarie, ma sullo spezzatino del calendario del campionato di calcio di serie A. Nel week end, anche se lo spezzatino è buonissimo, si mangia qualcosa di speciale, magari si fa una grande abbuffata, ma difficilmente si mangia così, poco alla volta come è il calendario di questa settimana della serie A. Quando l'ho letto non ci potevo credere sinceramente, una lunga maratona calcistica che fortunatamente ha delle pause nella notte. Strana questa pausa, come mai non dobbiamo agevolare nessun paese del mondo e le sue tv? Incredibile. Si parte quindi sabato alle 15 con Empoli-Genoa, si continua alle 18 con Carpi-Bologna, in serata invece Palermo-Inter. Pausa notturna, e poi alle 12 e 30 Sampdoria-Verona, mentre alle 15, l'orario che per anni e secoli ha rappresentato l'inizio delle partite, di tutte le partite,  di Tutto il calcio minuto per minuto, delle milioni di radioline accese, adesso prevede solamente tre partite, Juventus-Atalanta, Milan-Sassuolo e Udinese-Frosinone. Mentre alle 18 Fiorentina-Roma e Lazio-Torino. Per finire finalmente alle 20 e 30 con Chievo-Napoli... Roba da PAZZI. Una non stop incredibile e insensata. Non mi si venga a dire che è a causa delle coppe, perché non credo che per esempio alla Fiorentina possa cambiare qualcosa se gioca alle 18 o alle 15 o alle 20 e 45. Quali strane congiuzioni astrali spiegherebbero la differenza di tre ore per dei professionisti del pallone super allenati? Nessuna. Si fa solamente per le televisioni, quelle che comandano realmente il calcio italiano, e la recente inchiesta sui diritti tv ce ne dirà di più su questo potere. Come se qualche pazzo si potesse mettere davanti alla tv dalle 15 del sabato fino alle 20 e 45 di domenica sera, diventando un tutt'uno col divano. Anche avendo del tempo libero, sfido chiunque a restare due giorni sulla poltrona... Non dico di tornare al passato con partite tutte allo stesso orario, anche i posticipi avevano un non so cosa di speciale tempo addietro, ma una volta che si sono programmate partite ad ogni ora del giorno, anche il classico posticipo serale ha perso del tutto la sua "specialità", tutto è diventato ordinario. Ogni volta che uno si deve informare sull'orario della propria squadra del cuore, non sa mai cosa lo può attendere. E chi deve andare allo stadio? Lasciamo perdere, quello è l'ultimo dei problemi dei politicanti del calcio, anzi, meno ce ne sono, meno problemi...Ormai si gioca a svuotarli gli stadi più che a riempirli... Peccato, un giorno riusciranno ad allontanare anche gli ultimi appassionati di calcio e a quel punto forse, quando resteranno con gli stadi vuoti e il calcio non frutterà più milioni di euro e lo guarderanno solo loro, si renderanno conto di aver rovinato il gioco più bello del mondo, con delle trovate a dir poco geniali... Lo spezzatino non è portata da week end...

mercoledì 21 ottobre 2015

Trofeo Berlusconi, il derby più triste della storia.


Inserire in calendario oggi, 21 ottobre 2015, giorno di Champions League, un derby Milan-Inter alle 18 valido per il trofeo Berlusconi, è stata probabilmente una delle mosse più tristi della storia delle due gloriose società milanesi. Che senso ha questo derby precisamente? A livello di marketing è un autogol, mi aspetto uno stadio di soli giornalisti; a livello calcistico forse ancora meno, visto che probabilmente si affronteranno le riserve delle due squadre. E poi, a cosa serve congestionare il calendario con così tanti derby? L'estate scorsa ce ne sono già stati un paio di amichevoli, uno di campionato a settembre e adesso un quarto. è proprio così che si toglie prestigio ad una delle stracittadine più importanti del mondo, ripetendole all'infinito e facendola diventare una partita banalissima. Una volta le due squadre giocavano per obiettivi ben più importanti, primi fra tutti i derby di Champions League giocati per ben due volte, nei quarti e in semifinale. Oggi invece, mentre si gioca la Champions, le due squadre sono impegnate in questo insulso trofeo Berlusconi. Simbolo dei tempi non troppo felici che stanno trascorrendo le due società. A chi gioverà questa partita? Chi ne trarrà vantaggio? Credo nessuno.  Non di certo i tifosi di entrambe le squadre che non comprendono come due società del genere possano prendere decisioni così tristi e infelici. Aspettando tempi migliori...

domenica 18 ottobre 2015

Daniele Baselli e la miopia delle grandi squadre in Italia sui giovani


Daniele Baselli è la prova vivente di come le grandi squadre italiane siano miopi nel cercare talenti di assoluto valore, nello scoprirli (ma poi neanche tanto scoprirli, il centrocampista ex Atalanta è un giovane di sicuro avvenire e lo si sa da tempo...). Baselli è stato fino a un paio di mesi fa vicinissimo al Milan che però non ha ritenuto giusto versare gli 8 sacrosanti milioni che chiedeva l'Atalanta. Mentre d'altra parte ha ritenuto importante rinnovare i contratti di Mexes, vicino alla Fiorentina in estate ed ora con una sola presenza in panchina all'attivo, e De Jong, altro panchinaro di lusso. Questo dimostra come le grandi italiane, mi riferisco soprattutto a Milan, Inter e Roma, non abbiano la capacità e il coraggio di investire sui giovani. Mentre poi hanno il coraggio di andare a trattare il giocatore con il Torino che ovviamente adesso ne chiederà almeno 30. E non è detto che questo talento non ci scappi all'estero, come successo per Verratti, lasciato al Psg per soli 14 milioni, mentre adesso ne varrà almeno 50. Non capirò mai queste politiche delle grandi società, capaci di buttare soldi su giocatori di scarso valore, potrei fare mille esempi (Honda, Nagatomo, Montoya, gli sconosciuti giovani della Roma che ricicla giocatori all'inverosimile bollandoli subito come scarsi, vedi Ibarbo e Doumbia, superbomber in Russia) e lasciarsi sfuggire talenti cristallini per non versare pochi milioni di euro. Sicuramente in futuro,  nella trattativa per Baselli butteranno via in cambio altri giovani che il Torino valorizzerà e rivenderà a cifre rilevanti, vedi Darmian, venduto allo United per 30 milioni, mentre il Milan pochi anni fa lo scambiò non so in quale trattativa, lasciandosi scappare un talento di assoluto valore. Anche le Juventus non è esente da questa politica, anche se riesce a scovare queste giovani promesse come Rugani, Zaza, Sturaro o Berardi, ma poi alla fine non riesce mai a dargli quello spazio che meriterebbero oppure finiscono per strapagarli, come successo per Berardi e Zaza, anche se in origine appartenevano alla stessa Juventus. Misteri del calcio.  Forse migliorando in questi aspetti e dando il giusto valore ai calciatori i conti e  i risultati delle nostre grandi potranno migliorare sotto ogni punto di vista, anche in Europa permettendogli di incamerare maggiori introiti. Il Torino invece è una società che sta crescendo e grazie a questi investimenti si sta assicurando un futuro radioso. Bravi Cairo e Petrachi. 

giovedì 15 ottobre 2015

Fratelli d'Italia occasionali


Che bello quando gioca la Nazionale! Siamo tutti uniti, finalmente tutti a tifare una sola squadra, nessuna polemica (forse), nessun insulto, nessuno sfottò, siamo tutti Fratelli d'Italia! Ma quando le ha giocate tutte queste partite per le qualificazioni? Molti non se ne saranno neanche accorti... Quanti sabato alle sei sapevano che avrebbe giocato l'Italia? I veri appassionati e tifosi di club conoscono il calendario della propria squadra almeno fino a dicembre di quest'anno, mentre le partite della Nazionale spuntano così all'improvviso come un disturbo. 
è così e lo è anche per me, di solito le soste per la nazionale sono un disturbo per i tifosi, perché interrompono la loro storia con il primo grande amore, la squadra di club, mentre la Nazionale è un'amante occasionale, da andare a trovare una volta ogni due anni, in giro per l'Europa e in giro per il mondo. La squadra di club è la moglie di una vita, la Nazionale l'amante per solo sesso, se va male nessun problema e nessuno strascico, se va bene gioia e festeggiamenti ovunque, come nel 2006. Questo è il destino della nazionale italiana, anche perché gli addetti ai lavori non è che la trattino meglio dei tifosi...Giocatori che per ogni minimo dolore vengono richiamati alla base, non sono certo un bel segnale, spesso questi dolorini sono pretestuosi, inventati, proprio per evitare che magari qualcuno si faccia male e salti le partite con la squadra di club. E allora non ci si lamenti poi che i tifosi seguono con distacco l'Italia. I giocatori stessi non la mettono in secondo piano? E gli allenatori? Antonio Conte ne è un esempio lampante, acerrimo avversario dei ct prima di essere lui stesso ct, acerrimo rivale degli allenatori di club dopo. 
é così, la Nazionale è un piacevole fastidio. A qualificazione raggiunta adesso basta eh, se ne riparla a giugno agli Europei, quando la squadra avvicinerà tutti al calcio, anche quelli che lo seguono meno, la gente si radunerà intorno alla tv per vedere le imprese dei nostri azzurri, che poi ricompariranno alla fine delle qualificazioni successive per i Mondiali del 2018. 
é così, e sappiamo anche che Conte ce lo rinfaccerà e ricorderà, magari con un'altra mitica conferenza in stile Siena "Voglio vedere poi chi sale su quel cazzo di carro!" dirà. Anche perché questa sembra una Nazionale molto ben costruita e che secondo me farà molto bene agli Europei. é una squadra tosta, grintosa, senza grandissimi fuoriclasse ma con moltissimi corridori di fatica, vedi Florenzi, Candreva, Eder. Inoltre ha un Antonio Conte in più che in una competizione di un mese può caricare a mille molti dei nostri giocatori e farli rendere al massimo. Se si punterà su questa gente, con magari un Insigne in più, un Verratti finalmente in cabina di regia al posto di un bollito Pirlo, si potrà davvero sognare in grande e salire noi tutti su quel cazzo di carro per festeggiare. 

sabato 3 ottobre 2015

Mission impossible, fare il giornalista in Italia


Oggi ho deciso di tornare indietro nel mio passato e parlarvi della ormai mia ex professione che probabilmente non riprenderò mai, l' amore tra me e lei non è mai sbocciato e forse alla fine è stato meglio così... Comincio a parlarvene partendo dal 2004, quando stavo per diplomarmi nel liceo scientifico linguistico in cui mi ero iscritto. Alla fine dell'anno tutti i professori ti pongono la fatidica domanda: "Cosa vuoi fare dopo?". Io non ero certo il ragazzo più maturo del mondo e quindi avevo ben pensato di fare il giornalista, sportivo... Quando rispondevo così i miei professori, che al tempo credevo non fossero poi così fiduciosi in me, mi guardavano esterrefatti, sconsigliandomi vivamente quella strada perché troppo ardua. Con la sfrontatezza e l'incoscienza di quegli anni io andavo dritto per la mia strada ed ero deciso a farlo, senza dare ascolto a nessuno (primo consiglio: fidatevi di quelli più grandi di voi, ne sanno di più, ci sono passati, professori compresi, quindi ascoltateli se danno qualche consiglio). Mi iscrissi alla facoltà di Comunicazione e cominciai i miei studi, convinto poi dell'esito della mia carriera. Feci all'incirca una cinquantina di esami per studiare 2000 materie, media non invidiale e laurea arrivata dopo 3 anni e mezzo. Ovviamente accettavo tutti i voti che prendevo senza rifiutarne mai, dritto per la mia strada, obiettivo prendere quell'inutile pezzo di carta e cominciare a lavorare. Nel frattempo nel 2008 mi è capitato di poter entrare a far parte di un quotidiano locale. Prima delusione, non potevo occuparmi di sport, ma di cronaca. Non mi piace occuparmi di cronaca, non mi piace la politica, allora passai ad occuparmi dei disservizi, e quindi scrivevo quantità enormi di articoli. 
Parliamo del mitico contratto che mi fu sottoposto appena assunto: contratto a progetto, articoli pagati 8 euro lordi per quelli che il direttore considerava importanti, 4,20 euro per quelli meno... L'importanza degli articoli era ad insindacabile decisione del direttore, che io neanche conoscei mai... Dovevo lavorare da casa, andare a fare foto per i pezzi, scriverli e inviare il pezzo, che poi forse sarebbe stato pubblicato. Dovevo essere disponibile ad ogni ora del giorno per seguire la cronaca, il tutto per al massimo 100 euro mensili. A quel punto pensai fosse meglio andare ad essere sfruttato nei campi di raccolta dei pomodori, probabilmente avrei guadagnato molto di più. Tutti mi dicevano, "ma dai, tanto è l'inizio, poi cambierà la situazione", una volta preso il tesserino di pubblicista, infatti avrei potuto ridiscutere la mia posizione, e ovviamente sarei stato cacciato senza scrupoli. Nel frattempo, cominciando a capire il verso di questa faccenda, cambiai indirizzo nella laurea magistrale spostandomi sulla comunicazione d'impresa, non continuando quindi col giornalismo. Avevo capito il funzionamento e mi era bastato. Per il tesserino da pubblicista dovevo avere determinati requisiti, come per esempio guadagnare 2500 euro in due anni se non erro, chiedo scusa se sto dando informazioni errate, ma più o meno questo era. Ovviamente io non sono mai arrivato a questa soglia con la paga da fame che avevo, quindi non sono mai diventato pubblicista, anche perché nel frattempo il giornale stava fallendo, e quindi addio ai miei ultimi 1500 euro guadagnati e alle buste paga, decisive per presentare la documentazione per il tesserino...O speriamo arrivederci. C' è una causa di fallimento in corso, speriamo di recuperare qualcosa. Nel 2028. 
Fare il giornalista, anche a questo livello è molto stressante. La gente ti chiama per scrivere questioni assurde: un giorno un padre mi voleva far scrivere un articolo contro la mia ex scuola perché secondo lui la figlia era stata bocciata ingiustamente. Sai quanti genitori ammettono che il proprio figlio merita la bocciatura? l'1%. 
Sei sempre costantemente a rischio querela, scrivi una cosa non vera e via con i guai giudiziari. Una volta mi fidai di un mio amico che mi diede una dritta e mi fece scrivere una balla, quasi querela, scuse successive sul quotidiano il giorno dopo e mega figuraccia e stress. 
Lite con i colleghi: addirittura un collega di un paese vicino mi promise le botte, di picchiarmi, perché avevo mandato un articolo secondo lui in ritardo. Io quel giorno ero stato una giornata intera all'università, ma a lui non importava. Allora gli dissi di venirmi a picchiare. Non venne e poi si scusò. 
Poi ci sono i politici, la peggior specie. Per quelli di destra sei di sinistra, per quelli di sinistra di destra. Mi hanno additato di essere entrambi. Ultimo episodio quello di una sindaca, che mi disse che scrivevo cavolate, perché riportavo dichiarazioni dei suoi avversari politici. Cioè Tal X diceva: la sindaca puzza, lei attribuiva a me questa dichiarazione, dicendo che scrivevo tutte cavolate... Cioè come si fa ad eleggere una così ignorante. Non so.
Poi ci sono le tragedie, cioè se uno non è portato, non può andare ad un funerale di un ragazzo giovane morto e fare foto e stare lì nella tristezza generale a fare una specie di sciacallo. Mi vergogno a guadagnare per questo. Non ci sarà niente di male ma bisogna esserci portati.  
Insomma dopo l'ennesima incazzatura decisi di lasciare il giornale non rinnovando quel contratto da schiavitù.  E così è finita per adesso, anche se ho ricominciato a scrivere tramite questo blog, almeno scrivo quello che mi pare, non rischio nessuna querela, se non mi va di scrivere non scrivo, se mi va sì. Nessuno mi dice niente, lo faccio gratis. Mi piace. Per chi vuole fare i giornalista questo è solo un caso, forse ad altri è andata bene, ovviamente come per ogni cosa ci vogliono le conoscenza giuste, e io al momento non ne avevo. Neanche oggi. Quindi pensateci bene, tanto solo pochi privilegiati possono farlo come mestiere per vivere, il resto sono persone sfruttate e sottopagate. Questa è la situazione di una delle professioni secondo me più importanti ma che purtroppo dà fastidio a troppi. Politica in primis che ancora non elimina l'ordine professionale, che incassa solo soldi dagli iscritti, per liberare finalmente il giornalismo da tutti questi ostacoli, lasciando a tutti la possibilità di poterlo fare, se trovano un posto decente e pagato sufficientemente. Pensateci bene aspiranti giornalisti, o bella raccomandazione o è davvero difficile. Il cane da guardia è legato. 

sabato 26 settembre 2015

Juventus-Frosinone, l'emblema del calcio. Piccola lezione per gli "economisti".


Juventus-Frosinone di mercoledì scorso è a tutti gli effetti un manifesto per il calcio. Il calcio che piace a noi, incerto fino all'ultimo secondo anche se stiamo parlando della squadra finalista della scorsa Champions League, battuta con fatica dal meraviglioso Barcellona dello scorso anno, e una delle esordienti della massima serie, il Frosinone, che aveva visto la serie A solamente in televisione, giocatori compresi. Poteva essere una delle partite più scontate della storia e invece niente, finisce per diventare una partita storica, ma per altri motivi. Grazie ad una disattenzione della difesa juventina, se non sbaglio di un certo Pogba, una squadra dal monte stipendi di 8 milioni di euro riesce a pareggiare contro una che spende più di 15 volte come ingaggi. A dir poco incredibile come questa partita smentisca i dati economici, ridimensionandone il loro incidere sulle partite, almeno sulla partita singola si parte tutti alla pari, magagne e trucchi oscuri permettendo. Questo è il bello del calcio, al 93 esimo arriva una palla in area sulla testa dell'ex sconosciuto dal cognome francese Blanchard che viene dimenticato da tutti, forse perché scambiato per un passante, e la butta dentro, decretando quella che sarà forse una delle più incredibili sorprese dell'anno calcistico intero. Primo punto in serie a dopo quattro sconfitte e partita che va dritta agli archivi della storia. Ovvio che alla lunga i valori economici  incidono eccome, ma sulla singola partita nessuno può dire anticipatamente come andrà a finire. é successo mercoledì ma accadrà di nuovo in futuro, statene certi. Prima della partita i bookmakers pagavano il pari del Frosinone sette volte e mezzo la posta, quindi non ci credeva nessuno. Fortunato chi ci ha creduto. L'invito per chi denigra questo sport è quello di seguirlo e apprezzarlo, non contano fortunatamente solo gli aspetti economici alla Bellinazzo (che scatole le sue analisi), ma soprattutto gesti tecnici, grinta, attenzione e agonismo. Questi sono gli ingredienti di una partita di calcio che determinano i risultati (escludendo sempre gli schifosissimi magheggi di arbitri, giocatori e scommettitori vari) e non solo questioni economiche. Altrimenti se ne occuperebbe il Sole 24 ore (ah Belinazzo (non so come si chiama precisamente quindi le doppie le metto come voglio io, è del sole 24 ore? capisco). C'è stata infatti una deriva economica sul calcio, ossia i tifosi e gli addetti ai lavori sono diventati tutti economisti,un club compra un calciatore e tutti a domandarsi quanto incide sul bilancio, qual è il costo di ammortamento (come se stessimo parlando di prosciutti), se una squadra non raggiunge gli obiettivi fallirà o se dovrà vendere i pezzi più pregiati in caso di sconfitta...Ecco Belinazzo rappresenta questa deriva e a me non sta molto simpatico sinceramente. Lui e la deriva. I tifosi restassero tifosi, i giocatori vanno e vengono, ovvio che le questioni economiche sono importanti, ma io tifoso devo preoccuparmi solo delle questioni di campo e di economia ne discuto della mia in famiglia. Che già qui ce ne sono molti di problemi, devo io accollarmi quelli di Roma, Inter, Juve, Milan e tutto il resto? Io vivo il calcio come una semplice passione, seguo le partite aspettando che quel pallone vada in rete, colpisca una traversa o passi improvvisamente in area juventina e uno sconosciuto francese ultras juventino qualunque butti dentro la palla. This is football. Not economy. 

sabato 12 settembre 2015

Vinci-Pennetta e gli occasionali del tiro a piattello



Cosa si può dire di questa grande impresa italiana agli Us Open?. Niente, applaudire e basta...Non c'è molto da aggiungere. Ovviamente adesso molti diranno "Eh, eccolo che si interessa di tennis solo quando vincono gli italiani...". La mia risposta è no. Ho sempre seguito il tennis, è il secondo sport che amo di più ovviamente dopo il calcio, come un italiano medio qualunque. Seguo il tennis sin da quando c'erano Agassi, Becker e Sampras e per non so quale motivo, simpatizzavo per Sampras, anche se, me ne rendo conto solo adesso e solo dopo aver letto "Open" di Agassi, nella maturità, avrei scelto ovviamente Agassi per tanti motivi. Il mio problema principale con il tennis è che l'ha sempre trasmesso storicamente Sky e nella mia vita, solo per una breve parentesi l'ho avuto. In streaming il tennis non è bello da vedere, o si vede bene tutto, o niente. Non puoi seguire senza vedere la pallina durante uno scambio perché si tratta di un canale che trasmette da chissà dove. Adesso che ho Eurosport alla tv, finalmente posso guardarlo di nuovo, escluso Wimbledon, esclusiva Sky (ahimè). Ieri quindi, ho acceso la tv alle 17 per vedere i primi scambi tra la Pennetta e la Halep, poi con sincerità ho dovuto abbandonare la visione per altri impegni. Invece, vista la velocità con cui si è conclusa la partita, con una grandissima Pennetta che ha spazzato via la numero due del mondo con estrema facilità, avrei potuto concedermi quell'ora di svago in più. Per Serena Williams contro Roberta Vinci, avevo solo la certezza che l'azzurra avrebbe sì lottato ma anche perso. Non credevo assolutamente in una delle più grandi imprese degli ultimi anni nello sport mondiale. Come se Bolt avesse perso contro un velocista bianco qualsiasi i 100 o i 200 metri. Quindi con sincerità ho iniziato a guardare il match sul 1-1, perché quando al telegiornale ho sentito questa notizia ho subito cambiato canale e mi sono sintonizzato su  Eurosport. Sono stato un cretino, nello sport niente è impossibile e spero che questa volta avrò definitivamente imparato che nulla è scontato. Ho visto una grande Vinci e una Serena nervosa, impacciata e sfinita dalla lotta, Roberta  l'ha fatta correre troppo per la sua enorme mole di muscoli. Ad un certo punto si è capito che Serena avesse finito la benzina e sparava continuamente palle fuori e sulla rete, decretando l'impresa della Vinci, tenace, grintosa ed orgogliosa. Due azzurre arrivate in età matura alla consacrazione tennistica, forse perché noi italiani miglioriamo con il tempo, come il vino buono. Ora davvero non saprei proprio per chi tifare. Mi auspico un bel pareggio...Ah no, non è possibile cari occasionali del tennis...Che vinca la migliore e basta. 
Per la questione occasionali, tolto il calcio, di cui parlerò più in là, è normale che la stragrande maggioranza seguirà questa finale e poi dimenticherà il tennis, però non possiamo certo stare qui a fare i bacchettoni per questo. Tutti per esempio seguono il tiro a piattello solo durante le Olimpiadi, ma non è che questi signori rimangano nella cripta per quattro anni e poi vengono fuori per fare le Olimpiadi...Quindi ognuno è un occasionale per altri sport, quindi non rompiamo troppo le scatole... Ognuno segua quello che vuole, quando vuole e come vuole. é la libertà baby... 

martedì 8 settembre 2015

Un perfetto Hannibal Lecter.



Quest'estate un po' per caso, cercando in tv una nuova serie televisiva da vedere, mi sono imbattuto in Hannibal, una produzione di qualche anno fa basato sui romanzi di Thomas Harris, gli stessi che hanno poi ispirato il pluripremiato film con Anthony Hopkins "Il silenzio degli innocenti". Con tutta sincerità quest'ultima pellicola l'ho sempre evitata in passato, perché sinceramente non credevo fossi pronto per un argomento del genere. Invece appena ho visto la prima puntata di Hannibal mi sono dovuto ricredere, la serie era fatta talmente bene che in un'estate ho visto tutte e tre le stagioni girate fino a questo momento (Ho già visto il film Red Dragon, tra poco vedrò anche Il Silenzio degli nnocenti). 39 episodi ricchi di suspense, mistero, scene cruente, un ritmo delle puntate lento ed inesorabilo che mi hanno fatto restare incollato alla tv per tutti gli episodi. Una serie violenta, ma con una certa classe, mai eccessiva anche se con scene davvero forti. Ovviamente non ne consiglio la visione a chi è facilmente impressionabile, perché non mancano di certo scene con interiora in vista, omicidi violenti e scene piuttosto raccapriccianti, ma secondo me il tutto fatto con estrema calma e bellezza. Tutto sembra perfetto, i dettagli, i comportamenti dei protagonisti e la storia. Sempre con un ritmo lento, dialoghi incredibilmente efficaci e attori davvero azzeccatissimi. Mads Mikkelsen che interpreta Hannibal Lecter, sofisticato e disturbato psicologo, è davvero fantastico, credo impersoni nella maniera perfetta il personaggio, al tempo stesso lucido e psicologicamente deviato, ma con una lucidità e crudeltà raffinata, educata ed estremamente crudele. Il personaggio in un certo senso ammalia lo spettatore, difficilmente lo si odia, ma lo si segue con attenzione rapiti dal suo fascino, anche se si tratta di uno spietato ed orrendo serial killer. Straordinario anche l'apporto di Hugh Dancy nel ruolo di Will Graham, poliziotto sensitivo e problematico, degnissima controparte del chirurgo di Chesapeake. Tranne alcuni episodi della terza serie, poco prima della cattura e poco dopo la cattura di Hannibal, secondo me troppo eccessivi, la serie è davvero straordinaria. Peccato che ci sono problemi per la produzione della quarta serie, anche se credo che alla fine, una quarta serie si farà...Vi prego...Qualcuno la faccia fare, ormai sono diventato un Fannibal a tutti gli effetti. Aspetto speranzoso e intanto la consiglio a chi ancora non l'ha vista. Non ve ne pentirete.     

giovedì 3 settembre 2015

La sosta no! Primo bilancio del campionato di serie A


Finalmente il campionato di serie A entra nel vivo! Anzi no, c'è la sosta per le nazionali...Uffa. Io parlo per me ovviamente, ma so con certezza che molti appassionati di calcio la pensano in questo modo e cioè che iniziare il campionato e fare due partite e poi sosta per le nazionali, mette una tristezza infinita...Non che uno non voglia bene alla nazionale o che non la voglia seguire, però per un tifoso di calcio, la squadra di club è la squadra di club, la nazionale non verrà mai davanti alla squadra che si tifa sin da bambino e che ci conduce nel bellissimo, truffaldino, falso, emozionante e coinvolgente sport del mondo. La nazionale può momentaneamente soddisfare in parte i nostri appetiti calcistici, ma senza particolare entusiasmo. Non è bello da dire ma è così...Carina la seconda maglia della nazionale comunque, finalmente una bella maglia. Comunque la situazione è migliorata, perché negli anni scorsi, i nostri geniacci organizzatori facevano disputare una sola giornata prima della sosta e poi la Nazionale. Miglioramenti. 

Intanto le nostre squadre, partiranno sempre svantaggiate, infatti nei preliminari la Lazio è stata esclusa già dalla Champions, mentre abbiamo già perso una squadra in Europa League, la Sampdoria, contro il fortissimo Vojvodina... Questo accade perché il campionato comincia troppo tardi, mentre gli altri sono belli in forma e ci buttano fuori...Questo è, lo capiremo mai? No. 

Il campionato è già iniziato con svariate sorprese, prima fra tutti la doppia sconfitta della Juventus campione in carica. Brutta la prima in casa con l'Udinese, più normale la seconda a Roma, anche se la differenza tra le due squadre è stata piuttosto evidente. Le squadre di Allegri non partono mai alla grande ed infatti ricordo anche che con Cagliari e Milan è partito sempre molto lento, per iniziare a correre dopo 4 o 5 giornate. Certo che iniziare con una doppia sconfitta non è mai un bel biglietto da visita, però il centrocampo passato da Vidal-Pirlo-Pogba a Sturaro-Padoin-Pogba ha fatto un notevole passo indietro. Padoin schierato al posto di Pirlo e poi lasciato fuori dalla lista Champions. Misteri. La Roma conferma di essere una delle pretendenti al titolo, anche se gli ultimi minuti con la Juventus devono far riflettere sia la Roma sia sul carattere della Juventus, in difficoltà fisica e mai doma. Sorpresona di inizio campionato è certamente il Chievo che con sei punti si allontana già dai bassifondi della classifica. La squadra più vecchia della serie A non aveva un inizio facilissimo, ma ha saputo essere pronta da subito. Stesso allenatore e quasi stessa squadra dello scorso anno. Ottime scelte. Altra squadra sorpresa è stata il Torino, anche se non più di tanto, perché ha venduto un solo giocatore importante, Darmian, inserendo elementi di primissima qualità come Baselli (nessuna delle grandi ha puntato su questo giovane di sicuro avvenire), stesso allenatore e stessa ossatura, uguale ottimi risultati. Buono anche l'inizio del Palermo, senza brillare particolarmente visto che a Udine è stata messa sotto quasi per 90 minuti dall'Udinese, nello splendido nuovo stadio Friuli. Buona ma non ancora del tutto convincente la partenza dell'Inter, che riesce a fare bottino pieno sempre negli ultimi minuti, grazie soprattutto a Stevan Jovetic, uomo decisivo, con tre gol segnati in due partite. Con le ultime mosse di mercato la squadra interista cambierà qualche elemento e modo di giocare, vedremo se i risultati daranno ragione a Mancini. Così così la Lazio, che dopo la batosta dei preliminari ne prende un'altra pesantissima dal Chievo. Nelle retrovie, difficile l'inizio delle neopromosse che hanno racimolato la bellezza di 0 punti in tre. Il Bologna ha fatto un ottimo mercato ma l'amalgama è ben lontana dall'essere raggiunta. Il Carpi idem, anche se ha dato segni di risveglio contro l'Inter, forse però con un atteggiamento troppo difensivista. Il Frosinone paga l'inesperienza della maggior parte dei componenti della sua rosa, compreso l'allenatore, che impiegheranno certamente più degli altri per carburare. Quindi ci vorrà molta pazienza. 
Infine il Milan, che posizioneremo nella fascia lotta Champions, Ibra non è arrivato, un buon centrocampista neanche, il gioco per adesso latita, ma con una coppia d'attacco così forte qualcosa potrebbe comunque arrivare. Lo scopriremo nel prossimo week end...Anzi no, c'è la sosta... 

venerdì 21 agosto 2015

Serie A al via, la griglia di partenza!

( il "bellissimo" pallone della Serie A)

Finalmente ricomincia la serie A e per un buon disoccupato che si rispetti è una gran bella notizia. Ci sarà per tutto l'anno una partita da aspettare, da vedere, da commentare, momenti di gioia e momenti di depressione, insomma solite cose che riguardano il calcio e ogni tifoso. Anche quest'anno secondo me il pronostico non sarà così incerto, speriamo almeno ci siano più sorprese possibili. La mia speranza primaria è che il campionato non sia brutto e noioso così come è il pallone disegnato da Nike per la stagione. Ma lo avete visto bene? Orripilante. Sembra il pallone di Barbie, di quelli che compri in edicola a 5 euro o poco meno, di quelli che al primo rimbalzo in strada si bucano e ne resta solamente un bimbo che piange. Ma perché questo disegno? Qualcuno lo avrà giudicato prima di metterlo in produzione? Cioè un controllo qualità qualunque ha visto questo pallone e non ha affermato "Ragazzi, fa cagare, dai su, non ci possiamo presentare con questo coso..."? Misteri del calcio...Comunque scrivo questo post per cercare di stilare una mia personale griglia di partenza in varie fasce, così, per farmi dire a fine anno che non ci capisco molto di calcio...Quindi sono pronto a correre questo rischio, sbertucciatemi pure a maggio...Le mie fasce sono suddivise tra Lotta Scudetto, Lotta Champions, Lotta Europa League, Salvezza tranquilla e Lotta salvezza. Sperando che questa lotta ci sia davvero...

Lotta scudetto 

Secondo il mio giudizio, al momento la lotta Scudetto può essere appannaggio solamente di Juventus e Roma, che al momento hanno sempre le due rose più competitive della Serie A. La Juve è la solita corazzata, campione in carica da quattro anni, ha subito qualche cambiamento, sicuramente risentirà delle partenze di leader come Pirlo, Tevez e Vidal, però resta certamente la favorita, anche perché credo non sia finita qui la campagna acquisti, come credo che un Pogba a centrocampo faccia una differenza enorme. La Roma invece ha fatto grandi acquisti, Salah e Dzeko su tutti, davanti sarà una macchina da gol, mentre la vedo un po' in difficoltà dietro, dove non ha grandissimi giocatori da proporre, anche se gli acquisti di Sabatini, diversi giovani poco conosciuti, solitamente sono una garanzia. E poi c'è l'incognita Garcia, l'anno scorso fu da gennaio un campionato difficilissimo per lui, il suo credito con la piazza è significativamente diminuito, vedremo come reagiranno ambiente e società alle prime difficoltà. Spero almeno non dica più di vincere lo scudetto a dicembre...In questa lotta scudetto inserirei una terza pretendente, che però dipende da una variabile, l'acquisto o meno di Zlatan Ibrahimovic. Se arriverà il fenomeno svedese allora il Milan per me salirà in questa fascia, altrimenti vedere al piano inferiore...Zlatan=Scudetto

Lotta Champions

Dando per scontato che due posti Champions vadano a Roma e Juventus, la lotta per il terzo sarà serratissima. In questa fascia inserirei Fiorentina, Inter, Milan (senza Zlatan), Lazio e Napoli, ognuna con le sue incognite. Napoli, Milan e Fiorentina hanno l'incognita nuovo allenatore, credo soprattutto il Napoli, che con Sarri dovrà aprire una nuova stagione, un nuovo modo di pensare e di giocare. La squadra resta fortissima, Hamsik, Higuain, Callejon, Mertens, nomi di assoluta garanzia e sicurezza. Bisognerà vedere come si adatteranno al nuovo allenatore e alla nuova filosofia di gioco, vedremo. Intanto non avevo mai visto un allenatore fumare mentre dirige gli allenamenti, Semplicemente fantastico! Il Milan (senza Ibra) è una buona squadra, carente a centrocampo di giocatori di spessore, mentre in difesa si affida ai giovani, ed è ovviamente un bell'esperimento. Manca qualche ricambio affidabile e di valore, mentre in attacco Bacca segnerà valanghe di gol, almeno a mio parere. Un grande attaccante. La Fiorentina invece ha perso qualche giocatore importante, mentre ha trovato un Paulo Sousa che sembra essere un gran bel allenatore. Se poi potrà contare su Giuseppe Rossi, allora certamente la zona Champions avrà la scomoda presenza della compagine viola. La Lazio invece è una squadra ben rodata, ottimo allenatore, buoni talenti, manca solo qualche ricambio valido in attacco. Si può ancora contare su un centravanti come Klose che avrà ormai 52 anni? Credo di no. Il solo Djordjevic secondo me non basterà. Se Lotito deciderà di acquistare sarebbe anche ora. Infine l'Inter, che è sempre un'incognita. Mancini sta facendo e disfando a suo piacimento, vende e compra, ama  e subito fa fuori i suoi calciatori. Forse è lui l'incognita della squadra, a sorpresa. I terzini che rimarranno sono un rebus, la difesa è stata cambiata totalmente rispetto a quella disastrosa dello scorso anno, buono il centrocampo, ottimo l'inserimento di Jovetic in attacco (infortuni permettendo) accanto a Icardi e Palacio. L'Inter non ha mezze misure. O fallimento, o successo. Vedremo

Lotta Europa League

In questa fascia inserisco Genoa, Sampdoria e Torino. Diverse squadre della lotta Champions dovranno per forza di cose accontentarsi dell'Europa League, quindi Genoa, Samp e Torino secondo me hanno le potenzialità per inserirsi in zone alte della classifica. Il Genoa con Gasperini va sempre molto bene, con qualsiasi giocatore gli si metta a disposizione. A Genoa si trova proprio bene, riuscirà Preziosi a mettere in regola i conti per non regalare la qualificazione a qualcun'altro come già fatto quest'anno? La Samp è anch'essa un'incognita, nuovo e già traballante allenatore, scommesse azzardate come Cassano e si cerca anche di portare a Genova Balotelli, un ambiente esplosivo anche grazie al Presidente Ferrero. Riusciranno tutti a mantenere la calma e portare la Samp in alto? Se sì ci riusciranno, altrimenti la Samp rischia di finire molto più in basso, secondo me non avrà mezze misure. Il Torino secondo me ha un grande allenatore, ha fatto degli ottimi acquisti italiani come Zappacosta, Baselli e Belotti, in più ha un impianto di gioco assolutamente collaudato e di ottima qualità. Sarà sicuramente una delle sorprese del campionato. 

Salvezza tranquilla

In questa fascia metterei Sassuolo, Udinese, Palermo e Bologna. Queste quattro squadre disputeranno un campionato tranquillo, con il Sassuolo dell'ottimo Di Francesco che potrebbe dire la sua in fasce più in alto senza problemi. Il Bologna ha fatto un ottimo mercato, ma potrebbe lo stesso essere coinvolto nelle zone più basse, mentre Udinese e Palermo le vedo migliori delle squadre in zona retrocessione. L'Udinese ha l'incognita nuovo allenatore, anche se poi a Udine sembra che si adattino tutti bene, mentre il Palermo, seppur senza Dybala, dovrebbe essere già rodato con Iachini. Resisterà un altro anno intero l'allenatore sotto Zamparini? Lo spero per lui. Queste quattro comunque possono essere coinvolte più in basso. 

Lotta per non Retrocedere

Qui inserisco le restanti Atalanta, Carpi, Chievo, Verona, Empoli e Frosinone. Qui ci sono le incognite. Carpi e Frosinone sono alla prima stagione in serie A, quindi sarà difficile prevedere come andrà. Il Frosinone ha un allenatore emergente come Stellone e lo stesso impianto di squadra delle due promozioni, con qualche piccola differenza. Forse qualcosina in attacco manca. Da non sottovalutare la variabile Matusa, stadio piccolo, caldo e ostico in cui giocare. Il Carpi di Castori (ignoranza in abbondanza) ha cambiato molto, staremo a vedere se bene o male. Per entrambe credo sarà un'esperienza che comunque vada sarà un successo. Se retrocedessero credo che nessuno si strappi i capelli, sarebbe comunque stata una grande stagione. Ma non sottovalutatele, nel calcio niente è scritto. L'Atalanta ha già rischiato lo scorso anno ma complice le altre tre retrocesse è riuscita a salvarsi, con qualche fatica di troppo. La scelta di Reja non mi sembra un granché, la squadra ha perso Baselli e Zappacosta, rinforzi non troppo eclatanti sul mercato. L'Empoli dovrà reagire alla partenza di Sarri ed anche qui è una gran bella incognita. Si può passare da un allenatore che fuma in allenamento ad uno educato e composto come Giampaolo? Difficile. Chievo e Verona sono le favorite del gruppo, il Verona ha un'ottima coppia d'attacco per lottare con tutti, mentre il Chievo alla fine si salva sempre, con qualsiasi allenatore e qualsiasi tipo di rosa. 

Insomma, qualunque squadra tifiate, divertitevi, andate allo stadio e non ci rimanete troppo male se la vostra squadra andrà male, il calcio è una ruota che gita come tutto nella vita, quindi godetevi lo sport, soprattutto dal vivo. Ci risentiamo a maggio per smentire l'intero articolo! Accetto insulti.    

martedì 11 agosto 2015

La Supercoppa "Made in China"

(La supercoppa "Made in China")


La Supercoppa "Made in China" ci ha detto molte cose del calcio italiano, sia dal punto di vista sportivo, sia dal punto di vista "politico". Insistere continuamente con questa Supercoppa cinese ha finito per svalutare il trofeo e renderlo uno dei tanti, con poco più valore di una coppa estiva amichevole. Il fascino che ha una coppa a Shangai alle due del pomeriggio per un italiano è pari a zero o sotto zero, visto il periodo in cui si gioca, l'8 agosto, troppo presto per vedere una partita di calcio decente; il campo vergognoso su cui si è giocato (ma almeno i politicanti del calcio, non potevano pretendere uno stadio migliore per la competizione?); la regia televisiva ridicola e dilettantesca. Un vero e proprio disastro, che invece di rilanciare il calcio italiano, come sempre affermano i politicanti, sembra invece aver avuto esattamente l'effetto contrario. Siamo stati sbeffeggiati da tutti,  in primis per il contorno (regia, stadio, ecc) e anche per lo spettacolo di calcio offerto. Credo che solamente in Italia, per un paio di milioni di euro a squadra in più, si possa svendere una competizione così prestigiosa, che andrebbe giocata la settimana prima del campionato, a squadre quasi pronte e dovrebbe quindi essere un preludio al campionato. In passato quando si seguivano queste semplici regole, la supercoppa aveva un certo valore. E poi la si deve giocare in Italia, non si può danneggiare così le tifoserie di due squadre che non possono seguire la loro squadra se non sborsando migliaia di euro per un viaggio così lungo. A me sinceramente ribolle il sangue quando vedo che migliaia di cinesi con le maglie delle nostre squadre, giocare a fare i tifosi con la loro bella maglia originale (o "Made in China"?), mentre i nostri seduti sul divano devono godere di una regia ignobile, di uno stadio sinceramente non all'altezza, e di due squadre che sono impossibilitate ad essere pronte per farci godere uno spettacolo degno della supercoppa. Speriamo che nel prossimo futuro si possa tornare alle vecchie regole e abitudini per ridare dignità al nostro calcio e non svenderlo per due milioni come si sta facendo adesso. Visto che si porta sempre il calcio inglese come esempio di prodotto calcio che funziona, perché non cerchiamo almeno di imitarli nelle scelte più semplici? Almeno per la data, perché ovviamente non abbiamo uno stadio come Wembley. Oppure come facciamo per la Coppa Italia, facciamo giocare in casa la più forte ai danni della più debole? Perché? Per permettere alla Rai di avere dai quarti in su partite tra grandi squadre dallo share assicurato? Nessuno ha mai detto ai politicanti che la favola di una squadra che parte dalle serie minori e arriva in fondo in una delle massime competizioni italiane assicura uno share ancora più importante? Ma no, loro pensano a tutto, meno che ai tifosi e alla gente, altrimenti non permetterebbero una Supercoppa Made in China. Se ne ricordino i nostri politicanti del calcio, il calcio è dei tifosi. 

P.s. non ho nulla contro i cinesi, li rispetto moltissimo, sono una cultura affascinante e di grande tradizione.    

martedì 4 agosto 2015

Piccoli passi avanti. La parziale rivincita di Garanzia Giovani


Finalmente a livello lavorativo, qualcosa si muove, e dopo le critiche che gli ho fatto in altri articoli recentemente (lo trovate qui Garanzia Giovani, un'occasione sprecata  e qui Garanzia (?) giovani) Garanzia Giovani qualcosa mi garantirà effettivamente e non è poco, un bel corso di formazione che personalmente volevo svolgere da molto tempo e cioè un corso di redazione buste paga con software Zucchetti condito da acquisizione di competenze nella gestione del personale. Non che effettivamente qualcuno si sia interessato di farmi sapere che erano disponibili corsi di formazione, anzi, l'ho saputo casualmente attraverso diverse peripezie. Per prima cosa il Patto di servizio inizialmente doveva durare 4 mesi dopo di che non era più valido. Dopo mesi di ricerca di un tirocinio avevo abbandonato questa possibilità credendo che il patto non avesse più validità mentre invece la Regione Lazio ha dato la possibilità di proroga del patto probabilmente perché per esempio i corsi di formazione partiranno solo da questo settembre. ho saputo che era ancora valido perché la Regione stessa ha inviato il mio curriculum al sito Face4job, mai sentito prima, il quale mi ha inviato una mail nella quale si diceva che si stava impegnando nel cercarmi un tirocinio. Da questo ho potuto dedurre che il mio Patto non fosse poi scaduto e quindi appena saputo del corso mi sono fiondato ad iscrivermi. Non credo avrei mai potuto trovare un tirocinio. Tutto molto casuale e poca informazione. Incredibile come nel 2015 con tutti questi mezzi, ci siano ancora mancanze di comunicazione. Ritardi e incongruenze varie, la questione Garanzia Giovani non è stata poi gestita così bene, però finalmente qualcosa ha fruttato. Dal settembre prossimo sarò impegnato in questa nuova esperienza che dovrebbe anche culminare in un piccolo stage in azienda, quindi un leggero ottimismo aleggia in me in questo momento ed anche sapere che finalmente avrò un impegno serio e per bene tre mesi almeno, mi rende abbastanza soddisfatto. Finalmente non avrò davanti a me una serie di giorni indistinti ma un impegno serio e spero nel tempo si riveli anche redditizio per la mia carriere e vita. Non si preoccupino i miei più cari fans da tutto il mondo che mi leggono (pare vero, clic, poi "che cos'è questo? in varie lingue e poi passano a siti ben più interessanti...) anche se ci sarà questo piccolo impegno non smetterò di scrivere baggianate su questo piccolo blog. E non voglio neanche dire che Garanzia Giovani sia tutto rose e fiori, assolutamente no. Nel centro per l'impiego è tutta una lamentela di persone che hanno svolto il tirocinio e anche finito senza aver ricevuto un euro...Incredibile. Probabilmente li riceveranno con la pensione. Non male no? Peccato non avremo mai una pensione... 

sabato 25 luglio 2015

Il McDrive, una questione di inciviltà (dei clienti)


Non ho niente contro il McDrive, assolutamente, ma contro quelli che vanno a mangiarci assolutamente sì. Non perché hanno dubbi gusti culinari, ma perché inquinano, almeno nella mia zona. Ognuno sceglie di mangiare quel che vuole, di farlo come vuole, di prendersi la cena e mangiarla ovunque capiti, ma non che appena finito di gustare si gettino tutti i contenitori lungo le strade. Assolutamente no, è una questione di inciviltà assurda. Da quando nella mia zona è stato aperto un McDrive, le buste e i vari contenitori di questo genere vengono lasciati ovunque, soprattutto lungo le strade. é vero che si chiama Mc Drive, cioè passi con l'auto, prendi il cibo attraverso il finestrino, lo mangi in auto ma poi la busta deve restare in auto, la porti a casa e differenzi i rifiuti, proprio come succede con tutto il resto. Il tasso di sporcizia in strada è aumentato del 2000%, possibile non si riesca a tenere una busta in auto per poi portarla casa? Ed è possibile che tutti i clienti del McDrive siano degli incivili? Io non credo, sarà una nicchia, ma molto fastidiosa...Consiglio a McDonald's di scrivere sulle buste di gettare questi rifiuti negli appositi contenitori e prima che mi denunci voglio fargli sapere che non ho niente contro chi mangia quella rob... quel cibo che loro preparano amorevolmente, ma solo contro i loro incivili clienti dal palato fine. Tra noi tutto ok McDò, intesi?

martedì 21 luglio 2015

Fallimenti: domeniche senza calcio.





Ormai il calcio è sull'orlo del fallimento e credo se ne stiano accorgendo tutti. Non è fallito ai massimi livelli, dove bene o male, con qualche eccezione (vedi Parma), le società riescono ancora a tirare avanti grazie a trucchi e stratagemmi vari nei bilanci, con mosse più o meno lecite. Il calcio è fallito a livello minore, dalla B in giù, e più si scende nelle categorie minori e più ci si rende conto di come ormai il calcio non sia più sostenibile. Moltissime squadre fallite in C, altrettante in D, per non parlare di Eccellenza e Promozione, ormai decimate. Vi racconto questo perché il calcio nella mia città è appena scomparso. La società principale non si è iscritta al campionato per mancanza di fondi. Secondo alcune statistiche era dalla stagione 85-86 che la squadra della mia città non si iscriveva al campionato. Ed io all'incirca la seguo da vent'anni almeno, se non di più e infatti non ricordavo una situazione del genere. Il prossimo anno una cittadina di 25000 abitanti non sarà rappresentata in nessuna categoria calcistica, quindi si susseguiranno una serie di domeniche senza calcio, una situazione anomala da trent'anni a questa parte. Ma d'altronde in una piccola cittadina in fallimento, che viene da due anni di commissariamento e un abbandono di cultura, sport, ambiente e territorio da far paura, cosa ci si poteva aspettare? Niente di meglio. La squadra gioca in uno stadio inaugurato durante il periodo fascista e che non è stato mai rimodernato in quasi novant'anni di storia. Lo ritroviamo così com'è, ormai diventato un reperto storico-archeologico. Qui segnò il primo gol un certo Silvio Piola con la maglia della Lazio, in un'amichevole che inaugurava l'impianto, ai tempi credo modernissimo. Qui giocò anche Francesco Totti un'amichevole con la nazionale militare. Qui si giocarono partite relativamente importanti in Serie D, giocatori di prestigio hanno calcato quell'erba, ormai ingiallita e cresciuta a sprazzi, non più curata. Quest'anno di mancata competizione sancirà il decadimento definitivo di questa struttura. Le due curve sono chiuse da anni perché inagibili, le tribune sono fatte di gradoni di cemento pericolosissimi, se ti distrai e cadi potresti farti male sul serio. La tribuna coperto da ferro arrugginito e ormai malandato e che fortunatamente non è mai ceduta, sintomo di un lavoro ben fatto, non so ormai quanti anni fa... Rifiuti ovunque e reti vecchie e bucate fanno il resto. Questo succede nella mia città, ma credo succeda già in moltissimi altri posti e quello stadio malandato è il sintomo e il simbolo di un paese che mano a mano si lascia un po' andare, che ormai non sa più dove mettere le mani per quanti problemi ha da risolvere, e lo sport è uno di questi. Il calcio sta fallendo, ma non per i più ricchi, ma per i più umili, per calciatori che guadagnano come o meno di un operaio e sopratutto per gli appassionati di tantissime città che si ritroveranno ancora e per molto tempo domeniche senza calcio. E solo un vero appassionato sa cosa significa.
Del calcio nella mia città ne parlo anche qui: