giovedì 21 gennaio 2016

La responsabilità sociale di Sarri


Che bella l'Italia quando succedono questi episodi! Come sempre tutti si sentono in diritto di dire la propria sull'insulto sessista di Sarri a Mancini, perché non dovrei farlo io? 

E parto da una premessa semplice: Sarri, come tutti gli allenatori ed i calciatori di Serie A e serie inferiori, in quanto facenti parte di una categoria con molta visibilità e molti privilegi, dovrebbero almeno rendersi conto di avere una responsabilità sociale, almeno verso i più piccoli, ai quali dovrebbero dare un esempio, che possibilmente dovrebbe essere positivo. Se si accetta il fatto che un allenatore strapagato sdogani le parole "frocio" e "finocchio", allora siamo vicini alla fine, vicini al tutto è concesso perché alleno una squadra di calcio. 
E invece non è per niente così, questi personaggi hanno una responsabilità verso la società, perché, oltre a venir pagati per allenare, nel loro compenso rientra anche questo, la responsabilità, il reggere alle pressioni (anche in caso di sconfitta, cosa che, a Sarri purtroppo è mancata) e la sportività. Che Sarri intenda insultare un'altra qualsiasi persona dandogli del "frocio" e intendendolo proprio come un insulto alla persona, è un problema suo e della sua ignoranza, di cui purtroppo la maggior parte degli italiani soffre. 
Diciamo la verità, il problema non è Sarri in se, ma quello che rappresenta, cioè quella parte di Italia che non accetta ancora la sessualità degli altri con serenità, ma che in loro ne vede inspiegabilmente una minaccia. Io sono per la libertà assoluta, essendo etero, perché mi dovrei preoccupare o sentirmi minacciato dai gay? Ognuno ha la libertà di praticare e vivere la propria sessualità liberamente, non danneggia di certo nessuno. Ma questa convinzione nel non accettare l'altro è radicata nel nostro paese, purtroppo. Oltre al signor Sarri, tutti i giorni si sentono frasi di scherno e insulti del genere, quindi , ripeto, il problema non è Sarri in se, ma il fatto che in Italia ci si trovi nel 2016 in questo stato medievale del pensiero. 
Poi non si può discutere di questo in ambito calcistico, perché Sarri rappresenta una squadra di calcio e qui subentra il tifo, che annebbia il cervello di molti, che sparano sentenze credendo che si tratti di un tentativo di destabilizzare il Napoli, quando è evidente che Sarri si è destabilizzato da solo, prima con gli insulti in campo, poi con le scuse patetiche di fine partita, in una conferenza stampa grottesca e di bassissimo livello. Quando si discute di queste tematiche, il tifo dovrebbe essere lasciato fuori, e invece predomina, come purtroppo in Italia accade da sempre. Si toccano i temi seri e nessuno dice niente, tocchi una squadra di calcio, apriti cielo!
Altra cosa grave è l'invocare il silenzio sulle cose di campo. Sponsorizziamo l'omertà, bene. Certamente uno con quel lauto stipendio che ha, un professionista deve anche tener segrete le cose che accadono in campo. Che grande spot per il calcio, uno sport dove nessuno può essere quello che è, deve nascondersi e far sembrare tutto "normale". Tutto sereno. Bello schifo.
Quindi anche questa volta in Italia, si perderà l'occasione per discutere seriamente di questo problema, l'omosessualità resterà un tabù come lo è sempre stato, tutti si sentiranno in diritto di insultare in quel modo le persone, e oltre al calcio, che come sempre ne esce sconfitto, ne uscirà sconfitta l'Italia intera. C'est la vie, c'est l'Italie. 

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