sabato 13 giugno 2015

Il ballottaggio (senza apparentamenti. O sì?)




Finalmente siamo giunti alla conclusione di questa lunga campagna elettorale nel mio paesello di circa 25000 abitanti. Una campagna lunga, faticosa, piena di veleni, estenuante e a tratti fastidiosa, che però finalmente è finita e domenica sapremo chi è il nostro nuovo Sindaco. Allo scontro diretto di domenica 14 giugno sono arrivati un candidato di una lista civica, che in teoria rappresenterebbe vecchi esponenti della destra (da Forza Italia ad Alleanza Nazionale), e il candidato del Partito Democratico, unico partito presentatosi con il proprio simbolo, escludendo il Movimento 5 Stelle che non è propriamente un partito classico. Per la prima volta dopo moltissimi anni, la destra civica, così la chiamerò, parte con un vantaggio piuttosto netto, avendo racimolato la bellezza di quasi 5000 voti, mentre il Partito Democratico ne deve recuperare poco meno di 2500. Sembrerebbe un'impresa ardua, ma in politica tutto è possibile, non si sa mai cosa possa succedere. La destra civica arriva nettamente più sicura dei suoi mezzi e con una campagna elettorale più serena, non hanno cercato e voluto apparentamenti con altri candidati provenienti dalla stessa area (ricordo che partecipavano ben otto candidati al primo turno!), e si preparano forse a compiere lo storico sorpasso. Il Pd invece, come da tradizione, è arrivato nettamente in affanno a questo ballottaggio, ha cercato apparentamenti in ogni dove, e ha cercato addirittura di espandersi...a destra! Alcuni esponenti del vecchio centrodestra (Forza Italia, confermatosi un partito banderuola, come in realtà sono rivelati uno' tutti) sono stati visti con attuali esponenti del centrosinistra mentre, forse, cercavano accordi per spostare un po' di voti. Questo ha causato diversi malumori e un certo caos mediatico, soprattutto su Facebook. Da notare come ormai la maggior parte della campagna elettorale si è spostata sui social network, dove candidati e militanti di partito ormai si espongono chiaramente alla ricerca di voti e consenso. La nuova piazza è Facebook, quello che una volta si faceva per le strade, adesso si fa al pc. Potere dei nuovi mezzi di comunicazione. 
Quindi il Pd, dopo aver ricevuto il secco no di altri candidati provenienti dalla sinistra, sta cercando disperatamente voti ovunque, mandando a benedire la dignità. Un giusto modo di fare politica? Il voto ce lo dirà. Ricordo che gli altri esponenti della sinistra erano il secondo candidato alle primarie che è stato fatto fuori secondo lui con imbrogli elettorali dalle primarie e quindi non ha accettato apparentamenti o posti in consiglio comunale come assessore. L'altro invece era l'ex Sindaco, defenestrato dai suoi stessi alleati del Pd due anni dopo la propria elezione, rea di aver voluto portare avanti un rinnovamento di personalità sugli scranni comunali. Una specie di gattopardo. 
Quindi vedremo adesso cosa succederà, la gente premierà il cambiamento, votando una lista civica, o premierà i soliti vincitori? Solite facce, tranne che qualcuno, furbamente, ha candidato i propri figli al posto loro, conservando però centinaia di voti. Di padre in figlio, per volontà divina. 
Domani sarà il giorno della verità, riuscirà il Pd a ribaltare il risultato? Saranno valsi i diversi posti da Assessore promessi a destra e a manca? Riuscirà una lista civica destrorsa a vincere finalmente, per vedere che cosa combinano una volta al potere, visto che negli anni di opposizione è molto semplice parlare perché non si ha il potere di fare niente? Ai posteri l'ardua sentenza, nella nottata di domenica sapremo. Intanto questa volta l'assedio è finito, ma finito davvero. Era ora. 

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