martedì 16 giugno 2015

La sinistra torni a fare la sinistra. Analisi post ballottaggio in una città qualunque.

Finalmente è finita! Dopo almeno sei mesi di campagna elettorale selvaggia nella mia città è tutto finito, abbiamo un nuovo Sindaco e una ventata di novità abbastanza importanti. Prima fra tutte la vittoria della, da me definita, "Destra civica", ossia una destra ce si è nascosta dietro ad una serie di liste civiche, ma che tutti sanno quali radici ha. Certamente in questo periodo presentarsi con dei simboli quantomeno decadenti come "Forza Italia", "Ncd" o "Fratelli d'Italia" sarebbe stato un grosso handicap, così giustamente, il centrodestra ha deciso di utilizzare questa strategia, che alla fine si è rivelata vincente. Nessun partito dicevano. E così è stato. 
Il ballottaggio ha confermato e legittimato i risultati del primo turno, con il candidato vincitore che ha raccolto il doppio dei voti dello sconfitto del Pd, confermando una supremazia apparsa chiara a tutti. E così anche l'ultimo partito rimasto si è arreso all'ondata antipartitica di questi anni, una sfiducia generale nelle vecchie strutture politiche ormai ai minimi termini. E se la sono cercata, scandali di ogni genere ne hanno minato le fondamenta e riconquistare la fiducia dei cittadini non sarà per niente facile, anzi. Per confermare questo, basta pensare che alle urne nel decisivo turno di ballottaggio si è presentato solamente poco più del 50% dei votanti, un numero a dir poco misero per un'elezione comunale. Numeri sui quali sia i vincitori sia i perdenti dovranno certamente interrogarsi. Quasi diecimila persone hanno deciso di delegare la scelta del nuovo sindaco all'altra metà della cittadinanza, sotto il grido "tanto per noi chi c'è c'è non importa, non ci cambierà niente". Mentre chi c'è andato è stato spinto dalla voglia di cambiamento, di provare a far amministrare anche la destra che per anni è stata all'opposizione, ha solo potuto criticare l'operato della sinistra, mentre adesso potremo finalmente vedere cosa sono capaci di fare. Di parlare e criticare mentre gli altri compiono decisioni è decisamente più facile di quando si comanda, quindi siamo tutti curiosi di vedere cosa succederà. Vedremo se alle belle parole seguiranno poi i fatti.   
Per quanto riguarda la sinistra, la sconfitta è stata decisamente meritata, negli ultimi anni si è proprio scollata al suo interno, dividendosi e litigando aspramente all'interno della stessa coalizione. La sconfitta secondo me nasce circa un anno fa, quando un Sindaco eletto dalla sinistra, veniva fatto cadere sotto i colpi della stessa maggioranza, che lo ha defenestrato senza remore, questo perché il primo cittadino non si piegava alle vecchie logiche clientelare della politica. Un rifiuto di un rinnovamento che era assolutamente necessario e doveroso. E invece niente, sono prevalse le questioni di principio e da lì è iniziata una discesa senza fine. Culminata con la sconfitta di ieri e passando tramite altri passaggi cruciali come le primarie di coalizione, vinte dal candidato del Pd con soli 800 voti. Ma si può portare alle elezioni un candidato che ha raccolto così pochi consensi? Non era necessario prendere i primi due più votati e portarli ad un ballottaggio nelle stesse primarie? Secondo me ne sarebbe uscito più legittimato, mentre con sole 800 preferenze, quanta strada si poteva fare? Poca, come dimostrato dai risultati finali. Tant'è che poi oltre al candidato vincitore delle primarie, si sono candidati per la sinistra altri tre esponenti, frazionando lo schieramento in quattro parti! Si è presentato lo sconfitto delle primarie, che ha denunciato brogli e si è presentato da solo, senza poi dare l'appoggio al candidato Pd nel ballottaggio; si è presentato l'ex Sindaco defenestrato che ovviamente ha poi negato l'appoggio; e un altro candidato che non ha raccolto che pochi voti. Risultato finale: sonora sconfitta! 
Ma secondo me la colpa più grave è stata quello commesso negli dalla sinistra di essersi scollata dal popolo, dalle vere esigenze della città e di essere diventato un partito elitario, che ha camminato per la sua strada abbandonando i cittadini al proprio destino. Ha amministrato pensando solo ai propri comodi e questo è il risultato. Gli esponenti di quest'area hanno sempre e solo pensato a loro stessi credendo che comunque, in ogni caso, avrebbero vinto ugualmente, non si sa per quale assurdo motivo. Se si recidono le radici, l'albero cade. E così è stato. Forse da questo impareranno che si fa politica per dare risposte alle persone, per risolvere i loro problemi, e non per soli fini personali e clientelari. Una volta la sinistra era il partito del popolo e così deve tornare, continuando ad essere narcisista, autoreferenziale e scollata dai cittadini, non andrà da nessuna parte. Secondo il mio modesto parere. Gli anni a venire ci diranno se è stata fatta una scelta giusta, se la destra saprà finalmente governare e se la sinistra si saprà ricostruire e riallacciare i nodi che una volta la legavano alle persone. Il tempo ci darà le risposte.     

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