sabato 2 maggio 2015

Il centro per l'impiego. O dell'addetto agli affari generali.

(un inquietante simbolo del centro per l'impiego)

Èda poco trascorsa la festa del Primo Maggio, la festa dei lavoratori, dalla quale ovviamente mi sono sentito escluso per il secondo anno consecutivo (minipost sul primo maggio qui ). Così oggi in tema di lavoro ho deciso di approfondire la spinosa questione dei centri per l'impiego, sempre e solo attraverso le mie esperienze (più o meno divertenti) con questo ente. Partiamo dalle definizioni: come si può leggere su Wikipedia,  "Un Centro per l'Impiego, in Italia, è un ufficio della pubblica amministrazione a cui è demandato la funzione di gestire il mercato del lavoro a livello locale." Tra i vari compiti di questo ente troviamo quello che secondo me è il punto più debole del vecchio ufficio di collocamento: "in materia di collocamento dei lavoratori presso datori di lavoro privati, compresi quelli agricoli, dello spettacolo, domestici, non comunitari, a domicilio, preselezione ed incontro tra domanda e offerta di lavoro". Ecco qui, secondo me un punto dolente, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Cioè almeno dalle mie parti, difficilmente ho mai sentito qualcuno che abbia trovato lavoro attraverso il Centro per l'Impiego o che almeno abbia ricevuto da loro un'offerta. Secondo me questo punto andrebbe assolutamente rinforzato, perché al momento, non è molto efficace sotto questo aspetto. In generale ci si iscrive al Centro dopo aver perso il lavoro o dopo aver finito la scuola, ma fondamentalmente non per aspettarsi una facilitazione da parte di questo ufficio all'avviamento al lavoro, ma in generale per avere in mano un foglio di carta che attesti che uno è iscritto alle varie liste di collocamento. Poi non si avranno altri contatti con loro. Questo incontro tra domanda e offerta di lavoro va a farsi benedire. 
Tornando alla mia esperienza, praticamente ho avuto il primo contatto con il Centro un paio di anni fa, dopo aver perso il lavoro di collaboratore di quotidiano. Sono andato lì per avere questo foglio in modo che quando avrei trovato una nuova occupazione lo potevo già avere a disposizione. Quindi si va lì senza nessuna speranza che qualcuno in quella struttura ti possa aiutare a trovare un impiego. In questo post quindi chiamerò questo ente solo Centro, perché di impiego purtroppo nessuna traccia. Mi reco lì, faccio una veloce fila e poi mi ritrovo in un piccolo ufficio con un impiegato di fronte che mi chiede: "Cosa devi fare?". "L'iscrizione, ho perso il lavoro". Lui: "Ah quindi hai già lavorato! E allora!". Come per dire hai lavorato una volta, reputati fortunato...Tra me e me: "Cominciamo bene...". Dopo mi dice:" E qua chi te lo trova il lavoro!". Evviva la sincerità! Almeno l'impiegato sapeva già benissimo che nessuno mi avrebbe aiutato in quella struttura, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro non ci sarebbe mai stata. E così è stato in effetti. Dopo un breve colloquio, esco con il mio bel "Attestato di iscrizione negli elenchi" nel quale risulto qualificato come collaboratore di quotidiani e come "Addetto agli affari generali". E che cosa sarebbero questi affari generali? Credo sia la traduzione del "si adatta a fare tutto". Certamente mi reputo un grande esperto di affari generali, e non in molti lo sono, quindi dovrei essere appetibile nel mercato del lavoro...In tutti i settori ci sono gli affari generali. Ogni azienda ha un settore "Affari generali", sono ricercatissimi questi addetti, altroché... Da quel momento risulto disoccupato in conservazione ordinaria, effettivamente mi sto conservando molto bene e credo l'ordinario faccia riferimento al fatto che ci rimarrò per molto così come è normale che sia. 
Ho avuto altre esperienze con il centro per Garanzia Giovani, e non è che siano state migliori ( Qui il mio approfondimento su Garanzia Giovani ). Ho partecipato ad una riunione sul progetto ed eravamo un branco di disoccupati laureati abbastanza inviperiti con un'impiegata che non sapeva cosa dirci e alla fine ci disse "Non è colpa mia di questa situazione, io qui ci solo lavoro"(!?). Cioè non è che ci si trova di fronte a gente preparata, nella maggior parte dei casi si tratta di persone che svolgono il loro compitino, anche un po' svogliatamente. Ovviamente non voglio generalizzare, parlo della mia zona e delle mie esperienze come sempre. E poi sono anche le politiche che dovrebbero cambiare in questo tema, quindi non è che poi chi ci lavora possa fare molto. Forse un po' di entusiasmo e gentilezza in più forse non farebbe male. 
Altro aspetto che mi ha colpito di questi centri è la fatiscenza dei locali e la mancanza di risorse economiche per portarli avanti. Ci sono ragnatele dappertutto, quindi scarsa pulizia. Far lavorare qualcuno per questo no? Chiamare un addetto agli affari generali per fare questo no? 
Poi mancano i mezzi: durante il primo colloquio per Garanzia Giovani un'impiegata si lamentò con me sul fatto che le penne per scrivere dovessero portarsele da casa. Cioè un ufficio senza penne. Ma ci rendiamo conto? Assurdo.
Durante la firma del Patto di servizio l'altro impiegato si lamentò addirittura che spesso se una lampadina si esaurisce, non ne hanno altre da cambiare...Inoltre si lamentò che il server del computer saltasse continuamente, cioè se due impiegati stavano usando il pc contemporaneamente allora il collegamento saltava in continuazione, con conseguenti file bibliche per fare delle pratiche di pochi minuti. Così siamo ridotti. 
Se mancano anche i fondi per le spese di base, come si può pensare di migliorare questi centri attraverso politiche che riescano a farli funzionare in maniera adeguata? Credo rimarrà un sogno quello che un giorno si potrà ricevere una chiamata dal Centro per ricevere un'offerta di lavoro. Quando arriverà quel giorno, quando finalmente ci sarà un'offerta di lavoro per me dal Centro, l'impiegato alzerà la cornetta per chiamarmi e troverà il telefono staccato...(la Regione non avrà pagato la bolletta)...That's life!

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