domenica 18 ottobre 2015

Daniele Baselli e la miopia delle grandi squadre in Italia sui giovani


Daniele Baselli è la prova vivente di come le grandi squadre italiane siano miopi nel cercare talenti di assoluto valore, nello scoprirli (ma poi neanche tanto scoprirli, il centrocampista ex Atalanta è un giovane di sicuro avvenire e lo si sa da tempo...). Baselli è stato fino a un paio di mesi fa vicinissimo al Milan che però non ha ritenuto giusto versare gli 8 sacrosanti milioni che chiedeva l'Atalanta. Mentre d'altra parte ha ritenuto importante rinnovare i contratti di Mexes, vicino alla Fiorentina in estate ed ora con una sola presenza in panchina all'attivo, e De Jong, altro panchinaro di lusso. Questo dimostra come le grandi italiane, mi riferisco soprattutto a Milan, Inter e Roma, non abbiano la capacità e il coraggio di investire sui giovani. Mentre poi hanno il coraggio di andare a trattare il giocatore con il Torino che ovviamente adesso ne chiederà almeno 30. E non è detto che questo talento non ci scappi all'estero, come successo per Verratti, lasciato al Psg per soli 14 milioni, mentre adesso ne varrà almeno 50. Non capirò mai queste politiche delle grandi società, capaci di buttare soldi su giocatori di scarso valore, potrei fare mille esempi (Honda, Nagatomo, Montoya, gli sconosciuti giovani della Roma che ricicla giocatori all'inverosimile bollandoli subito come scarsi, vedi Ibarbo e Doumbia, superbomber in Russia) e lasciarsi sfuggire talenti cristallini per non versare pochi milioni di euro. Sicuramente in futuro,  nella trattativa per Baselli butteranno via in cambio altri giovani che il Torino valorizzerà e rivenderà a cifre rilevanti, vedi Darmian, venduto allo United per 30 milioni, mentre il Milan pochi anni fa lo scambiò non so in quale trattativa, lasciandosi scappare un talento di assoluto valore. Anche le Juventus non è esente da questa politica, anche se riesce a scovare queste giovani promesse come Rugani, Zaza, Sturaro o Berardi, ma poi alla fine non riesce mai a dargli quello spazio che meriterebbero oppure finiscono per strapagarli, come successo per Berardi e Zaza, anche se in origine appartenevano alla stessa Juventus. Misteri del calcio.  Forse migliorando in questi aspetti e dando il giusto valore ai calciatori i conti e  i risultati delle nostre grandi potranno migliorare sotto ogni punto di vista, anche in Europa permettendogli di incamerare maggiori introiti. Il Torino invece è una società che sta crescendo e grazie a questi investimenti si sta assicurando un futuro radioso. Bravi Cairo e Petrachi. 

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