mercoledì 24 febbraio 2016

Io sto con Spalletti, anche se Totti va capito e rispettato.


Francesco Totti è un grande campione, un grandissimo calciatore ma non è più quello della foto qui in alto (presa dalla Gazzetta dello Sport). La data di nascita del campione romano recita 27 settembre 1976, 39 anni compiuti, 40 tondi tondi a settembre. So che sono a rischio insulti da parte dei tifosi romanisti, d'altronde hanno fischiato Spalletti, che in realtà non ha avuto molto tatto nel gestire la questione, anche se si narra che sia stato Totti ha decidere di andare via da Trigoria. Probabilmente una nuova panchina con il Palermo sarebbe ampiamente bastata come punizione. E invece Spalletti ha voluto a tutti i costi dare un segnale forte a tutta la squadra, ovviamente spalleggiato dalla società, che probabilmente non gradisce più tanto questa "scomoda" figura all'interno dello spogliatoio di Trigoria. 
Io sto con Spalletti perché ha deciso da comandante, ha sentito in pericolo la sua autorità nello spogliatoio a poche settimane dal suo insediamento. Secondo lui perdonando quell'intervista quantomeno inopportuna del capitano, avrebbe dato un segnale sbagliato a tutto lo spogliatoio, ed ha quindi reagito duramente. Secondo me a ragione. Nel senso che se lo avesse fatto Dzeko, come la avrebbero presa i tifosi? Credo non gli avrebbero regalato sorrisi. Uscire fuori dallo spogliatoio ed andare al Tg1 per dire che non ha un rapporto con Spalletti è stato un errore madornale. E la reazione del tecnico toscano per me è stata dura ma decisa e corretta. Lo spogliatoio va tenuto a bada, ci vuole polso o la situazione può sfuggire di mano. Essere così delegittimato non sarebbe stato positivo per la squadra. D'altra parte se ognuno che non gioca va in tv e si lamenta, cosa succederebbe?
Ovvio che i modi potevano e dovevano essere diversi, magari bastava una bella ramanzina, un avvertimento, panchina anche con il Palermo, nessuno scandalo mediatico. Ma Spalletti ha deciso di reagire duramente per non delegittimarsi. 
Totti ovviamente va capito, al tramonto della sua carriera fa fatica a sentirsi con un ruolo secondario all'interno della squadra. é sempre stato al centro del progetto, almeno da vent'anni a questa parte, è sempre stato determinante con le sue giocate e con i suoi assist e gol meravigliosi. Fa fatica a sentirsi quei 40 anni addosso ed una carriera da grandissimo campione alle spalle, coppa del Mondo in bacheca e tanto altro. Però purtroppo la data di nascita non mente, 40 anni sono tanti per qualsiasi calciatore, fisicamente non può più dare quello che avrebbe dato anche solo 3 o 4 anni fa. é la dura realtà, ma dovrebbe cercare di accettarla. Tecnicamente non si discute e non si discuterà neanche a 60 anni, ma fisicamente attualmente è inferiore a qualsiasi altro attaccante in rosa. 
Per questo dovrebbe accontentarsi di avere un ruolo secondario, da chioccia per i più giovani ed accettare di giocare anche solo qualche spezzone di partita, per dare almeno l'esempio agli altri giocatori, che da lui possono imparare molto. 
A volte anche un ruolo da capitano non giocatore può essere decisivo anche più di una giocata in campo. Pensaci capitano. 

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