lunedì 29 febbraio 2016

La vittoria di Pirro









Secondo Wikipedia per vittoria di Pirro si intende "... per analogia utile negli affari, nella politica, nella giurisprudenza o nello sport per descrivere un successo inutile o effimero, dove il vincitore formale ne esce sostanzialmente male o senza vantaggi che giustifichino lo sforzo." (Wikipedia). Ecco, giovedì scorso mi sono trovato esattamente a questo punto, ho ottenuto una vittoria che però non mi ha portato alcun vantaggio pratico. Ovviamente sto parlando della mia travagliata ricerca di lavoro, che ha toccato il punto più alto, ma insieme più basso, da quando sto effettuando questa complicatissima ed estenuante attività per cercare occupazione sul suolo italico. Partiamo dal principio. 
Qualche settimana fa trovai su un sito di una delle più importanti agenzie del lavoro italiane, un annuncio, nella mia zona (miracolo), in cui una multinazionale farmaceutica richiedeva d'urgenza uno stagista in risorse umane, anche con una minima conoscenza delle buste paga, anche solo per aver frequentato un corso. Quest'anno da settembre a dicembre ho frequentato un corso per la redazione delle buste paga con software Zucchetti e mi sono addentrato in questo mondo complesso delle leggi sul lavoro. Per un disoccupato é il massimo... Tanto per provare ho inviato il mio curriculum, in quanto il mio profilo corrispondeva esattamente a quello ricercato. Inserirmi in una multinazionale con uno stage è al momento la mia più alta aspirazione possibile. 
Passa qualche giorno e martedì mattina l'agenzia mi contatta, chiedendomi se sono ancora disponibile. E già questa per me era incredibilmente una grande notizia, non facevo un colloquio da moltissimo tempo, nessuno per mesi ha ritenuto valido il mio curriculum per nessun altro ruolo. Emozione, lacrime, gioia, allegria ma anche una certa dose di panico, mi preparo per il colloquio che si sarebbe tenuto tre ore più tardi nella sede. 
Tutto pronto e speranzoso entro, mi siedo affianco ad un termosifone (c'erano 20 gradi quel giorno), posto lasciatomi gentilmente libero da un altro ragazzo, aspetto che un'altra ragazza finisca di fare il suo per la stessa posizione. Ascolto, mi faccio un'idea. Al termine del colloquio alla ragazza non viene detto nulla riguardo a stipendio, durata, tipo di abbigliamento da utilizzare in azienda. Il tutto si chiude con il classico le faremo sapere.
Tocca a me. Mi siedo, solite domande di rito, studi, corso, precedenti esperienze, addirittura una parte di conversazione in inglese, nella quale, con soddisfazione, me la cavo benissimo. L'esaminatrice o come si chiama, sembra colpita. Nel finale di colloquio la stessa mi chiede se è un problema ricevere 500 euro al mese per sei mesi di stage: assolutamente no, non è un problema. Mi chiede se è un problema lavorare in giacca e cravatta: assolutamente no, lavorerei anche in mutande. Mi chiede se sono automunito, assolutamente sì. Addirittura già mi dice che c'è da lavorare più ore del dovuto: no problem.  Il tutto sembra presagire un esito positivo del colloquio. Benissimo, esco soddisfatto in attesa della fatidica chiamata, che incredibilmente arriva!
Giovedì a mezzogiorno squilla il telefono, rispondo con una certa ansia impappinandomi anche con il telefonino, non riuscivo proprio a rispondere, dopo qualche secondo di impasse ci riesco ed è proprio la voce dell'esaminatrice che mi parla: "Salve, mi scusi, le volevo far sapere che io ho proposto la candidatura all'azienda, ma al momento non prendono in considerazione profili come il suo, ci tenevo a farglielo sapere". Mi dice che mi terrà in considerazione per altre offerte e finisce qui. 
Praticamente ho finalmente superato un colloquio, convinto la reclutatrice (o come diavolo si chiama), ma l'azienda ha deciso di non puntare su di me. La classica vittoria di Pirro. Supero brillantemente un colloquio, ma l'azienda non mi accetta. Questa è decisamente la peggiore delle pagine di questa storia infinita, ancora una forte delusione, difficile da gestire, ma si supererà anche questa, nell'attesa che la prossima volta vada meglio. Però è un rospo difficile da digerire, molto grosso. Una delusione cocente, in qualche modo assurda, nel senso che cercavano un profilo come il mio, ma non accettano me. Avevo tutti i requisiti giusti, ma mi scartano ugualmente. Sono già troppo vecchio per uno stage? Per un'azienda? Il corso svolto non è valido neanche per fare uno stage da sottopagato? Mi sarebbe piaciuto sapere il perché dell'esclusione, sarei davvero curioso di saperlo. Ma non è possibile, e andremo avanti, con la convinzione che prima o poi sarà il mio turno. Per il momento è una vittoria di Pirro, accontentiamoci di questa e guardiamo al futuro con positività. To be continued...

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