martedì 22 marzo 2016

Il punto sulla serie A e pronostici


Mancano appena otto giornate al termine del campionato, ben 24 punti in palio e diversi obiettivi ancora in gioco. Come all'inizio del campionato, (a proposito, a fine anno riprenderò quell'articolo per vedere se qualche pronostico lo ho azzeccato), è ora di riprendere ad analizzare la classifica proprio in vista del rush finale, quello decisivo, quello che ci svelerà tutti i risultati definitivi e insindacabili. Lo farò analizzando obiettivo per obiettivo.
Questo il campionato è il più incerto degli ultimi anni, vedremo se nelle prossime 8 giornate qualcosa cambierà, se ci saranno sorprese o stravolgimenti proprio sul rettilineo finale. 

SCUDETTO, DUELLO JUVENTUS NAPOLI

Il duello scudetto sarà senz'altro questo, speriamo almeno fino all'ultima giornata. L'esito è senza dubbio incerto, la Juventus non perde una partita in campionato da mesi, ha recuperato moltissimi punti a tutti, ed è arrivata lì, in pole position per l'obiettivo più importante, quando nessuno, dopo 10 giornate ci avrebbe scommesso un euro. Si poteva facilmente prevedere una risalita, ma non di queste dimensioni. Quindi la vedo certamente favorita, per carattere, gioco e blasone, è una squadra che difficilmente si fa sfuggire un obiettivo del genere. Dall'altra parte il Napoli è stato più regolare nel suo andamento, ha resistito fin ad ora all'allungo juventino superando tutti gli ostacoli grazie anche ad un Higuain in condizione fantastica, 29 gol con ancora 8 giornate da giocare. Spaventoso. Dalla sua parte c'è l'entusiasmo e la voglia di vincere, ma al momento faccio fatica a credere in un crollo Juve, anche se la lunga rincorsa potrebbe averla logorata. La differenza è minima, soli 3 punti, 70 a 67 il punteggio. Le mie percentuali:

JUVENTUS 60%
NAPOLI 40%

CHAMPIONS LEAGUE, UN POSTO PER TRE (ROMA, INTER, FIORENTINA)

La classifica in questo caso parla chiarissimo: la Roma è nettamente avanti a tutti e strafavorita per raccogliere l'ultimo posto utile per accedere al preliminare di Champions. Soprattutto dopo l'ultima partita che l'ha vista pareggiare contro l'Inter diretta avversaria. Un pareggio faticoso ma che peserà tantissimo. L'Inter stessa appare in ripresa, ma i due mesi disastrosi di inizio anno alla fine peseranno e i punti persi negli ultimi minuti di diverse partite sono e peseranno come un macigno. La squadra è tornata a girare grazie anche ad un Perisic strepitoso. La Fiorentina invece sta subendo un trend opposto a quello dei nerazzurri ed al momento sembra in forte calo. 2 punti raccolti nelle partite contro Verona e Frosinone non sono un buon viatico per la fine del campionato, così come non lo è il gioco appannato delle ultime settimane. La classifica vede la Roma a 60, Inter e Fiorentina appaiate a 55. 5 punti sono molti, gestirli per la Roma non dovrebbe essere un problema. Le mie percentuali:

ROMA 50%
INTER 30%
FIORENTINA 20%

EUROPA LEAGUE, LOTTA PER IL TERZO POSTO DISPONIBILE

Due dei posti occupati da chi è in lotta per la Champions, sono pressoché sicuri, almeno di crolli incredibili di Inter e Fiorentina, il quarto e il quinto posto dovrebbe essere il loro. Il sesto posto dovrebbe al momento qualificare la squadra in Europa League, in quanto la finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan mette in palio un altro posto in Europa. Nel caso vincesse la Juventus il sesto sarebbe da Europa League, lo stesso se vincesse il Milan, che passerebbe direttamente ai gironi della coppa europea di minore prestigio. é molto probabile inoltre che il sesto posto sia occupato dal Milan stesso a fine campionato, in quanto il Sassuolo, staccato di soli 4 punti, non sembra essere maturo per tale obiettivo, visto che continua enormemente a faticare con le piccole. Nonostante un distacco contenuto al momento il Milan è nettamente favorito per l'Europa. Le mie percentuali:

MILAN 75%
SASSUOLO 25%

SALVEZZA, IN 8 PER DUE POSTI

Questo è senza dubbio l'esito più incerto di tutti. Dal Genoa con 34 punti in giù, tutti possono essere coinvolti, nessuno può stare tranquillo, visto anche che Carpi e Frosinone ultimamente stanno battagliando e raccogliendo punti: il Carpi in primis, che nelle ultime due giornate ha raccolto ben 6 punti, battendo nello scontro diretto i ciociari. Dando il Verona per spacciato, dovrebbe recuperare 9 punti nelle prossime 8 gare, al momento tra queste solo il Carpi sembra in ascesa, il Genoa in ripresa, mentre per il resto sono tutte squadre discontinue o in piena crisi. Torino, Atalanta, Sampdoria, Udinese e Palermo sembrano squadre senza identità e che rimangono in forte pericolo, in quanto hanno pochissimo vantaggio sulle dirette inseguitrici e in più sembrano in gravissima crisi di gioco e identità. Molto in bilico la situazione del Palermo, disastrosa la gestione Zamparini quest'anno, che stenta a riprendersi ed è una delle principali candidate alla retrocessione. Il Torino è in crisi nera da diverso tempo, l'Atalanta non vinceva da diversi mesi una partita, la Sampdoria è altalenante anche se ha sempre i giocatori validi per salvarsi, mentre l'Udinese è una delle altre squadre che vedo seriamente in pericolo. Il Frosinone sta facendo il campionato che dovrebbe fare, grave la sconfitta con il Carpi, ma non tutto è perduto, il pari con la Fiorentina dice molto della grinta e della voglia dei ciociari di salvarsi. Difficile ma non impossibile. In questo caso fare delle percentuali è impossibile quindi dividerò le squadre in ascesa, discesa, stabili.

ASCESA: GENOA E CARPI
STABILI: ATALANTA, SAMPDORIA E FROSINONE
IN DISCESA: TORINO, UDINESE E PALERMO
QUASI RETROCESSA: VERONA

Questa è la mia personalissima analisi, vedremo a fine anno come andrà a finire. Per il momento solo Lazio, Chievo ed Empoli sembrano fuori da qualsiasi gioco, speriamo almeno non si ripetano partite come Empoli-Palermo in cui si accetta lo 0-0 senza giocare la partita (anche se non mi spiego ancora quale sia stato il vantaggio del Palermo a prendere un punto ad Empoli...).

sabato 19 marzo 2016

Europa amara

(immagine cinquequotidiano.it)

Il bilancio del calcio italiano in Europa è negativo. Senza se e senza ma. Inutile chiamare in causa arbitri, complotti e importanza della nostra federazione quando è talmente evidente che le nostre squadre sono inferiori alle altre. Nei quarti di finale non ci sarà nessuna italiana e alla fine è giusto così. Nessuna lo ha meritato. 
La mia analisi parte dalle sconfitte più recenti. 

Capitolo Juventus. Nel doppio confronto con i bavaresi, la Juventus in fin dei conti ha retto bene il confronto contro una delle squadre più forti d'Europa. Con due partite quasi identiche nello svolgimento,  ma a ruoli invertiti. Nella prima Bayern in completo controllo per 60 minuti e Juve che acciuffa il pari nei venti minuti finali. Nel ritorno Juve completamente in controllo del match per 70 minuti, poi la debacle. 4 gol in 40 minuti non sono da grandissima squadra, dopo aver preso il primo gol la squadra si è abbassata troppo rinunciando anche a ripartire, un paio di disattenzioni hanno permesso i due gol tedeschi, che poi sono diventati 4 nei supplementari. Se non si è riusciti ad eliminare una grande squadra come il Bayern in questa occasione, quando se ne avrà un'altra di trovarla così in confusione? Difficilmente avverrà di nuovo, grossa occasione persa. L'alibi degli arbitri non reggono, soprattutto se quando si ricevono piccoli favori si dice che l'arbitro non conta, mentre quando si ricevono torti allora diventano determinanti. Delle due l'una. 

Capitolo Roma. Un'altra occasione persa. Un Real Madrid così in confusione tattica difficilmente ricapiterà, sorretta solo dai singoli. Non fare un gol in due partite a questo Real è stato davvero uno spreco enorme, i quarti erano senza dubbio fattibili. Se non si passa in queste condizioni contro squadre del genere, quando ci si qualificherà per i quarti? Forse mai. 

Capitolo Lazio. Incredibile la batosta rimediata in casa contro una delle squadre meno forti presenti agli ottavi di finale, dopo l'1-1 dell'andata nessuno avrebbe pensato ad una debacle del genere. Questa Lazio è davvero meno forte dello Sparta Praga? Se non si battono i cechi, come si può pretendere di contrastare altre squadre che vengono da campionati più importanti? Impossibile.

Capitolo Fiorentina e Napoli. Due delle squadre migliori del nostro campionato non riescono a battere Villareal e Tottenham. La Fiorentina non è mai stata in partita contro gli inglesi, surclassati nel turno successivo dai tedeschi del Dortmund, mentre il Napoli, una delle pretendenti per lo scudetto, è uscita, anche con un po' di sfortuna contro la quarta classificata del campionato spagnolo. 

Credo che tutte queste eliminazioni debbano far riflettere sullo stato economico, tecnico e tattico del calcio italiano, ormai non più in primo piano nel panorama calcistico internazionale. Ogni partita ormai va giocata e non ci si può considerare favoriti contro nessuno. Anzi, forse il contrario.
La mancanza da qualche anno delle milanesi dall'Europa ha creato un danno non indifferente in termini di ranking, in quanto stiamo parlando delle squadre con più titoli internazionali europei, Milan in primis con 7 coppe dei Campioni, 3 i successi dell'Inter, l'ultimo nel 2010 per una squadra italiana. La loro assenza pesa, perché i due club hanno sempre portato moltissimi punti all'Italia, mentre adesso il loro contributo è zero. In previsione del prossimo anno probabilmente i due club si qualificheranno per la prossima Europa League. Speriamo che si sappiano far valere come sempre e che nel frattempo ricostruiscano entrambe una squadra migliore per portare acqua al mulino del calcio italiano. 

martedì 15 marzo 2016

The miracle di mister Claudio Ranieri

(foto Lapresse)

Sarebbe un vero e proprio miracolo, un'impresa incredibile. Claudio Ranieri é vicinissimo a compiere una delle pagine più belle della storia del calcio mondiale, portare una squadra di periferia del calcio inglese a vincere uno dei campionati più belli ed affascinanti del mondo, la Premier League. Lo farebbe un tecnico che metterebbe una ciliegina sulla torta ad una onestissima carriera, con gavetta, grandi squadre, qualche trofeo, e qualche delusione. Uno che solo a guardarlo sembra una persona seria, educata, preparata e buona. Lo è già, ma potrebbe diventarlo ancor di più, uno dei simboli del calcio italiano e del modo di fare le cose all'italiana, nel modo giusto, in senso positivo. 
Non sono un amante del calcio di Ranieri, in linea di massima non è un tipo di gioco che mi piace, in generale poco offensivo, più portato a difendere che ad offendere, poco spettacolare. Non sono un tecnico, quindi giustamente, prendete queste valutazioni da semplice osservatore. Ma quest'anno, con una squadra certamente inferiore come rosa ad almeno 8-9 squadre di Premier, sta compiendo un vero e proprio "miracle", come dicono gli inglesi. Ieri sera una nuova vittoria contro il Newcastle, grazie ad una spettacolare rovesciate di Okazaki, uno dei tanti semisconosciuti in questa squadra. Se la si legge sembra una di quelle formazioni che si avevano a disposizione quando si iniziava la Master League a Pes, una ventina di  anni fa: Schmeichel, Drinkwater, Kantè, Mahrez, Morgan, Huth, Albrighton, Vardy, Schlupp, Simpson, Ulloa, Fuchs. In poche parole una serie di sconosciuti che all'inizio del campionato, probabilmente erano conosciuti solo a Leicester. Ranieri ha saputo trasformali in una squadra, soprattutto lottatrice e tenace, con qualche picco di talento davvero importante, come Vardy e Mahrez, che hanno certamente fatto fare quel salto di qualità tecnico alla squadra. 
All'inizio si poteva pensare ad un exploit momentaneo, ma dopo 30 partite, l'impresa é vicinissima a compiersi. La classifica vede il Leicester con 5 punti di vantaggio sul Tottenham, 11 sull'Arsenal che ha una partita in meno, 12 sul City, sempre con una partita in meno, 16 sullo United che ha speso cifre incredibili sul mercato, 18 sul Liverpool e ben 23 sul Chelsea di Abramovich. Una squadra che in casa ha ottenuto più punti di tutti, 32 ed anche in trasferta, ben 31. Vardy capocannoniere con 19 gol. Mahrez conta ben 11 assist. Kanté uno dei migliori centrocampisti centrali dell'intero campionato. Numeri spaventosi. Solo la differenza reti al momento è in svantaggio, +22 contro i +29 del Tottenham. 
Adesso mancano 8 partite alla squadra di Ranieri, in casa contro Southampton, West Ham, Swansea ed Everton, fuori casa con Crystal Palace, Sunderland, Manchester United e Chelsea. 
Un calendario difficile, ma abbordabile, per una squadra che ha dimostrato sin dall'inizio di non avere paura delle grandi squadre e di avere la giusta mentalità provinciale per battere le piccole. 
Ovvio che interrompere qui questo sogno sarebbe davvero crudele, tutti quelli che seguono il calcio sperano nel miracolo Leicester perché significa credere ancora nei sogni e nelle imprese impossibili, significa credere in un calcio diverso, dove non vince sempre chi spende di più, il grande club o lo sceicco di turno, significa credere che il calcio è e può essere ancora imprevedibile e appassionante, significa credere nelle favole. 
Una favola scritta e diretta da mister Claudio Ranieri, un italiano di un'altra pasta. I believe in miracles. 

venerdì 11 marzo 2016

La credibilità delle notizie su internet


Sono un laureato in comunicazione e per questo oggi vi parlerò della credibilità delle notizie su internet che è un tema che mi sta particolarmente a cuore, visto che il navigatore italiano medio, sembra non essere capace di distinguere una notizia vera da una falsa e abbocca praticamente a tutto, soprattutto all'amo dei clickbait. Su internet potete trovare di tutto, ma sopratutto bufale, e sinceramente, nella maggior parte delle volte, non riesco a capire come si possa cadere in notizie davvero imbarazzanti, che mettono a nudo la superficialità dell'italiano medio, che legge al massimo il titolo della notizia, non va in profondità a nulla, l'importante è che trovi qualcosa di cui indignarsi e sparlare, anche e soprattutto a sproposito. I social network hanno acuito tutti i nostri difetti e ci fanno sembrare sempre più inadeguati. Ma i metodi contro le bufale ci sono eccome. Ne elencherò qualcuno. 
Per prima cosa leggete la fonte della notizia: il nome del sito è fondamentale, molte volte è simile a quello dei grandi giornali italiani, ma manca sempre qualche dettaglio, c'è un punto in più, un indirizzo con diversi punti in mezzo, qualche errore di ortografia, oppure sono del tutto sconosciuti. Per strada, ci fideremmo di perfetti sconosciuti? No. Perché online sì? Perché probabilmente ci fa comodo quello che leggiamo. 
Secondo: usiamo internet per cercare di tutto, invece per verificare le notizie mai. é troppo complesso andare su google, ricercare le parole chiave e verificare se la notizia viene riportata almeno da un organo di stampa o anche non prettamente di stampa, attendibile e serio che conoscete?  Perdere quei 10 secondi in più potrebbe essere decisivo per non cascarci. 
Terzo: anche se a volte si verificano fatti assurdi anche nella realtà, se leggete un titolo troppo provocatorio, o troppo esagerato, diffidate. Spesso questi articoli sono specchietti per le allodole, fanno parte di quel fenomeno chiamato clickbait: loro vogliono solo il vostro click, perché ci guadagnano. Quindi attenzione anche a questo. 
Quarto: esistono delle pagine online che fanno questo lavoro di verifica per noi e sono presenti sui social, basta seguirle e loro ci sveleranno molte delle bufale e delle truffe presenti in rete. Senza alcun dubbio consiglio bufale.net , una delle più serie e preparate presenti in rete, potete cliccare sul link che ho messo io o andare su Facebook cercarli e iscrivervi alla pagina; poi la pagina della Polizia dedicata ai social network Una vita da social , in cui vengono smascherate soprattutto le truffe online e dove potrete avere tantissime notizie di grande utilità per chi ogni giorno utilizza i social network. 
Quinto: ormai i social pullulano di pagine satiriche che riprendono fatti o circostanze simili alla realtà per fare satira su qualcuno o per farci cascare i creduloni della rete. Sono pagine che io personalmente trovo divertenti, ma che a volte creano qualche problema agli indignati seriali, che, ahimé, credono anche a queste presunte notizie, quando si tratta di pura e semplice satira. Quando qualcuno posta la foto di un cantante e dice che quello è un immigrato delinquente stupratore, e che lo stato gli versa 40 euro al giorno per vivere, non condividete subito, cercate di capire di chi si tratta in qualche modo, per evitarvi figure barbine. 
In definitiva internet è una grandissima risorsa per tutti, un mondo libero dove si possono esprimere opinioni liberamente, cercare e trovare tutto quello che ci serve, ci sono servizi di ogni tipo, ma è anche un luogo pericoloso, in cui se non si sta attenti si può incappare in truffe, bufale e inganni vari. State attenti e verificate tutto, altrimenti farete la figura del poco intelligente e magari diffonderete allarmi e paure che non hanno modo di esistere. 

mercoledì 2 marzo 2016

James Joyce e la psicologia della disoccupazione





Poco prima di dormire, solitamente mi do alla lettura. Per dormire meglio, per svagarmi un po'. In questo periodo sto leggendo "Gente di Dublino" di James Joyce, una raccolta di racconti pubblicata nel 1914 ma concepita dall'autore all'incirca intorno al 1905-1906. Il libro è sicuramente affascinante, più che per le storie, sicuramente per le ambientazioni e la psicologia dei personaggi, che non compiono vere e proprie azioni, ma si trovano in situazioni, spesso di dialogo, anche a riflettere sulla loro condizione. Leggendo il racconto "I due galanti", mi sono imbattuto in questo piccolo estratto in cui uno dei due protagonisti pensa alla sua situazione che sta vivendo, ed ho trovato delle analogie a livello psicologico, con la mia situazione, anche se il contesto e il personaggio stesso sono decisamente diversi dal mio e da me:

"Era stanco di bussare a tutte le porte, di vivere di espedienti e di intrighi. In novembre avrebbe compiuto trentun anni. Non avrebbe mai avuto un lavoro come si deve? Non avrebbe mai avuto una casa sua?  Pensava a quanto avrebbe dovuto essere piacevole avere un fuoco acceso e un buon pranzo davanti al quale sedersi. Ne aveva fatta di strada con amici e ragazze. Sapeva quanto valessero quegli amici e conosceva anche le ragazze. L'esperienza gli aveva inasprito il cuore contro il mondo, eppure la speranza non lo aveva abbandonato del tutto. Si sentiva meglio dopo aver mangiato di quanto non stesse prima, meno stanco della vita, meno vinto nello spirito. Avrebbe ancora potuto sistemarsi in qualche angolino e vivere felice..."

Era stanco di vivere di espedienti e di intrighi. Ora io non vivo di espedienti (anche se il vivere "alle spalle" dei genitori lo si potrebbe anche considerare così), ma certamente questa stanchezza è la stessa che ho io. Sono stanco di cercare un lavoro, di vivere nella mia casa con i genitori, vorrei indipendenza e non vorrei di certo continuare a vivere con i piccoli guadagni che riesco a racimolare adesso. Questo passo mi dà proprio il senso di quello che prova un qualsiasi disoccupato, la stanchezza della precarietà, l'incertezza di un futuro quantomeno decente, il guadagnarsi qualcosa con piccole attività. Ovviamente lecite.
In novembre avrebbe compiuto trentun anni, esattamente come gli anni che compirò tra un mese. Sinceramente non mi sarei mai aspettato di stare ancora in questa situazione a trentun anni...
Non avrebbe mai avuto un lavoro come si deve? Non avrebbe mai avuto una casa sua? Pensava a quanto avrebbe dovuto essere piacevole avere un fuoco acceso e un buon pranzo davanti al quale sedersi. Queste sono le classiche domande che più o meno tutti i giorni un disoccupato si pone: ma nonostante tutti i sacrifici fatti, le lauree prese, i corsi frequentati, le esperienze lavorative, riuscirò mai ad avere un lavoro come si deve? Un lavoro pagato il giusto, in cui uno si sveglia la mattina, va lo compie e rientra a casa, in un ambiente familiare, favorevole, dove ci si sente davvero a casa. Ognuno riflette su quanto sarà piacevole una volta raggiunti questi obiettivi goderseli fino in fondo, giorno dopo giorno, davanti a quel fuocherello gratificante e rassicurante, senza più brutti pensieri nella testa. é ovvio che non tutti i problemi finiranno lì, ne arriveranno altri, forse di peggiori, ma al momento questo sembra il peggiore possibile...
L'esperienza gli aveva inasprito il cuore contro il mondo, eppure la speranza non lo aveva abbandonato del tutto. La speranza ovviamente c'è sempre, si spera in continuazione, qualcuno o qualcosa ci dà speranza, alcune volte fittizia, alcune volte con cattiveria, alcune volte senza basi. La disoccupazione inasprisce il cuore, lo rende più duro, fa crescere la malizia, la fiducia in amici, parenti e conoscenti vari scema sempre di più, perché non sempre, o quasi mai, parenti e amici ti capiscono o ti danno un vero e sentito appoggio. A volte giocano con la tua speranza, nessuno ti capisce fino in fondo, ed il disoccupato, alla fine, si incattivisce, o almeno perde molta del suo buonsenso e scopre la malizia, soprattutto degli altri e promette che in futuro sarà diverso, con meno scrupoli, verso tutti.
Si sentiva meglio dopo aver mangiato di quanto non stesse prima, meno stanco della vita, meno vinto nello spirito. Avrebbe ancora potuto sistemarsi in qualche angolino e vivere felice... Questo accade anche a me, la mattina ci si sveglia sempre un po' pessimisti, con poca speranza, con meno lucidità e meno ottimismo. Poi dopo un buon pranzo in famiglia, tutto sembra migliorare, si hanno maggiori speranze e si riesce a chiudere la giornata decentemente. Anche perché ad un certo punto arriva la cena, insieme ad un pacco di nuove speranze. L'umore peggiora verso sera, quando ci si sente di nuovo stanchi ed un pochino più sfiduciati. Il cibo ha davvero questo potere consolatorio, mette di buon umore, migliora le sensazioni. Adoro sempre di più il cibo, anche per questo motivo.
Questo è quello che ho potuto intravedere in questo piccolo passo dello scrittore irlandese, passo scritto nel 1906, bene 110 anni prima di oggi. La letteratura di qualsiasi genere è sempre attuale, le epoche storiche si ripetono, tutto torna. E questo passo senza dubbio lo dimostra. Leggere è sempre una buona idea. Senza possibilità di smentita. Leggere può renderti la giornata migliore, ti fa vivere esperienze che forse non avresti mai vissuto di persona, ti tiene il cervello acceso e ti dà sempre un motivo per andare avanti. Come diceva il grande Umberto Eco: Chi è analfabeta, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria;chi legge avrà vissuto 5000 anni:c’era quando Abele uccise Caino, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…perché la lettura è un’immortalità all’indietro

lunedì 29 febbraio 2016

La vittoria di Pirro









Secondo Wikipedia per vittoria di Pirro si intende "... per analogia utile negli affari, nella politica, nella giurisprudenza o nello sport per descrivere un successo inutile o effimero, dove il vincitore formale ne esce sostanzialmente male o senza vantaggi che giustifichino lo sforzo." (Wikipedia). Ecco, giovedì scorso mi sono trovato esattamente a questo punto, ho ottenuto una vittoria che però non mi ha portato alcun vantaggio pratico. Ovviamente sto parlando della mia travagliata ricerca di lavoro, che ha toccato il punto più alto, ma insieme più basso, da quando sto effettuando questa complicatissima ed estenuante attività per cercare occupazione sul suolo italico. Partiamo dal principio. 
Qualche settimana fa trovai su un sito di una delle più importanti agenzie del lavoro italiane, un annuncio, nella mia zona (miracolo), in cui una multinazionale farmaceutica richiedeva d'urgenza uno stagista in risorse umane, anche con una minima conoscenza delle buste paga, anche solo per aver frequentato un corso. Quest'anno da settembre a dicembre ho frequentato un corso per la redazione delle buste paga con software Zucchetti e mi sono addentrato in questo mondo complesso delle leggi sul lavoro. Per un disoccupato é il massimo... Tanto per provare ho inviato il mio curriculum, in quanto il mio profilo corrispondeva esattamente a quello ricercato. Inserirmi in una multinazionale con uno stage è al momento la mia più alta aspirazione possibile. 
Passa qualche giorno e martedì mattina l'agenzia mi contatta, chiedendomi se sono ancora disponibile. E già questa per me era incredibilmente una grande notizia, non facevo un colloquio da moltissimo tempo, nessuno per mesi ha ritenuto valido il mio curriculum per nessun altro ruolo. Emozione, lacrime, gioia, allegria ma anche una certa dose di panico, mi preparo per il colloquio che si sarebbe tenuto tre ore più tardi nella sede. 
Tutto pronto e speranzoso entro, mi siedo affianco ad un termosifone (c'erano 20 gradi quel giorno), posto lasciatomi gentilmente libero da un altro ragazzo, aspetto che un'altra ragazza finisca di fare il suo per la stessa posizione. Ascolto, mi faccio un'idea. Al termine del colloquio alla ragazza non viene detto nulla riguardo a stipendio, durata, tipo di abbigliamento da utilizzare in azienda. Il tutto si chiude con il classico le faremo sapere.
Tocca a me. Mi siedo, solite domande di rito, studi, corso, precedenti esperienze, addirittura una parte di conversazione in inglese, nella quale, con soddisfazione, me la cavo benissimo. L'esaminatrice o come si chiama, sembra colpita. Nel finale di colloquio la stessa mi chiede se è un problema ricevere 500 euro al mese per sei mesi di stage: assolutamente no, non è un problema. Mi chiede se è un problema lavorare in giacca e cravatta: assolutamente no, lavorerei anche in mutande. Mi chiede se sono automunito, assolutamente sì. Addirittura già mi dice che c'è da lavorare più ore del dovuto: no problem.  Il tutto sembra presagire un esito positivo del colloquio. Benissimo, esco soddisfatto in attesa della fatidica chiamata, che incredibilmente arriva!
Giovedì a mezzogiorno squilla il telefono, rispondo con una certa ansia impappinandomi anche con il telefonino, non riuscivo proprio a rispondere, dopo qualche secondo di impasse ci riesco ed è proprio la voce dell'esaminatrice che mi parla: "Salve, mi scusi, le volevo far sapere che io ho proposto la candidatura all'azienda, ma al momento non prendono in considerazione profili come il suo, ci tenevo a farglielo sapere". Mi dice che mi terrà in considerazione per altre offerte e finisce qui. 
Praticamente ho finalmente superato un colloquio, convinto la reclutatrice (o come diavolo si chiama), ma l'azienda ha deciso di non puntare su di me. La classica vittoria di Pirro. Supero brillantemente un colloquio, ma l'azienda non mi accetta. Questa è decisamente la peggiore delle pagine di questa storia infinita, ancora una forte delusione, difficile da gestire, ma si supererà anche questa, nell'attesa che la prossima volta vada meglio. Però è un rospo difficile da digerire, molto grosso. Una delusione cocente, in qualche modo assurda, nel senso che cercavano un profilo come il mio, ma non accettano me. Avevo tutti i requisiti giusti, ma mi scartano ugualmente. Sono già troppo vecchio per uno stage? Per un'azienda? Il corso svolto non è valido neanche per fare uno stage da sottopagato? Mi sarebbe piaciuto sapere il perché dell'esclusione, sarei davvero curioso di saperlo. Ma non è possibile, e andremo avanti, con la convinzione che prima o poi sarà il mio turno. Per il momento è una vittoria di Pirro, accontentiamoci di questa e guardiamo al futuro con positività. To be continued...

mercoledì 24 febbraio 2016

Io sto con Spalletti, anche se Totti va capito e rispettato.


Francesco Totti è un grande campione, un grandissimo calciatore ma non è più quello della foto qui in alto (presa dalla Gazzetta dello Sport). La data di nascita del campione romano recita 27 settembre 1976, 39 anni compiuti, 40 tondi tondi a settembre. So che sono a rischio insulti da parte dei tifosi romanisti, d'altronde hanno fischiato Spalletti, che in realtà non ha avuto molto tatto nel gestire la questione, anche se si narra che sia stato Totti ha decidere di andare via da Trigoria. Probabilmente una nuova panchina con il Palermo sarebbe ampiamente bastata come punizione. E invece Spalletti ha voluto a tutti i costi dare un segnale forte a tutta la squadra, ovviamente spalleggiato dalla società, che probabilmente non gradisce più tanto questa "scomoda" figura all'interno dello spogliatoio di Trigoria. 
Io sto con Spalletti perché ha deciso da comandante, ha sentito in pericolo la sua autorità nello spogliatoio a poche settimane dal suo insediamento. Secondo lui perdonando quell'intervista quantomeno inopportuna del capitano, avrebbe dato un segnale sbagliato a tutto lo spogliatoio, ed ha quindi reagito duramente. Secondo me a ragione. Nel senso che se lo avesse fatto Dzeko, come la avrebbero presa i tifosi? Credo non gli avrebbero regalato sorrisi. Uscire fuori dallo spogliatoio ed andare al Tg1 per dire che non ha un rapporto con Spalletti è stato un errore madornale. E la reazione del tecnico toscano per me è stata dura ma decisa e corretta. Lo spogliatoio va tenuto a bada, ci vuole polso o la situazione può sfuggire di mano. Essere così delegittimato non sarebbe stato positivo per la squadra. D'altra parte se ognuno che non gioca va in tv e si lamenta, cosa succederebbe?
Ovvio che i modi potevano e dovevano essere diversi, magari bastava una bella ramanzina, un avvertimento, panchina anche con il Palermo, nessuno scandalo mediatico. Ma Spalletti ha deciso di reagire duramente per non delegittimarsi. 
Totti ovviamente va capito, al tramonto della sua carriera fa fatica a sentirsi con un ruolo secondario all'interno della squadra. é sempre stato al centro del progetto, almeno da vent'anni a questa parte, è sempre stato determinante con le sue giocate e con i suoi assist e gol meravigliosi. Fa fatica a sentirsi quei 40 anni addosso ed una carriera da grandissimo campione alle spalle, coppa del Mondo in bacheca e tanto altro. Però purtroppo la data di nascita non mente, 40 anni sono tanti per qualsiasi calciatore, fisicamente non può più dare quello che avrebbe dato anche solo 3 o 4 anni fa. é la dura realtà, ma dovrebbe cercare di accettarla. Tecnicamente non si discute e non si discuterà neanche a 60 anni, ma fisicamente attualmente è inferiore a qualsiasi altro attaccante in rosa. 
Per questo dovrebbe accontentarsi di avere un ruolo secondario, da chioccia per i più giovani ed accettare di giocare anche solo qualche spezzone di partita, per dare almeno l'esempio agli altri giocatori, che da lui possono imparare molto. 
A volte anche un ruolo da capitano non giocatore può essere decisivo anche più di una giocata in campo. Pensaci capitano.